Questa rassegna dei microclimi provinciali vuole essere una descrizione minuziosa dell’enorme varietà di situazioni meteorologiche che possono incontrarsi nella nostra regione.

azis85 reggio emiliaPrima di addentrarci nell’argomento è quantomeno doveroso il ringraziamento a Marco Piffaretti il quale ci ha fatto pervenire un dettagliatissimo resoconto scansionato dalle pagine si AER di Febbraio 1994 a firma di Gianfranco Simonini. Dalle medesime scansioni abbiamo estratto anche le tabelle pubblicate in questo articolo. Un ringraziamento anche a Pietro di Bagnolo in Piano e a Neve Forever di Rubiera.

Come altre province emiliane, quella di Reggio Emilia occupa un territorio prevalentemente esteso in senso meridiano, e partendo dal Fiume Po, che ne delimita i confini settentrionali, procedendo verso sud si incontra una estesa fascia di pianura nella quale, nel settore centro meridionale sorge anche il capoluogo di Provincia. La fascia di pianura termina con le prime colline appenniniche che gradatamente propongono cime sempre più elevate per giungere allo spartiacque che determina anche il confine con le Regione Toscana.

Molte sono le similitudini con il clima della vicina Provincia di Modena. La fascia della più bassa pianura presenta caratteristiche molto simili alla concomitante bassa modenese con estati calde temperature vicine o superiori a 30°C, ma soprattutto tasso di umidità elevato che rende la stagione calda non sopportabile facilmente. In inverno sono le nebbie a dettare legge anche se va sottolineato come esse si siano progressivamente ritirate verso il Po e dunque sono le zone di Guastalla e Boretto per intenderci con limite sud a Novellara.

153_IsotermeReggioOvviamente non che manchino nel resto della pianura, ma i giorni di nebbia, altrove sono drasticamente diminuiti come ad esempio a Bagnolo. Dal punto di vista neve, ovviamente l’Appennino presenta, con l’aumentare della quota di altitudine innevamenti più abbondanti sia come consistenza che come giorni di innevamento al suolo. A quote pianeggianti l’effetto rotore porta spesso e volentieri la neve fino all’asse Reggio Emilia – Rubiera, mentre procedendo verso nord, spesso a Correggio la situazione è già diversa con piogge laddove appena cinque chilometri più a sud cadono i fiocchi bianchi

In inverno il clima umido porta alla formazione più frequente del resto della provincia di estesi banchi di nebbia, particolarmente persistenti durante i periodi anticiclonici, che a fatica riescono a diradarsi durante le ore centrali del giorno lasciando spesso e volentieri il cielo comunque grigio. In caso di anticicloni freddi con temperature sotto lo zero sono possibili eventi di galaverna anche abbastanza interessanti. In questa zona le precipitazioni a carattere nevoso, pur comparendo mediamente in tutti gli inverni, sono comunque meno abbondanti in quanto necessitano di cause un pochino più decise affinché possano verificarsi e soprattutto vengono penalizzate allorquando si realizza l’effetto rotore appenninico apportatore di neve nell’alta pianura ma non in questa zona.

154_Temp.ReggioIn appennino, come già detto neve in inverno col variare soprattutto della quota, mentre in estate prevalgono spesso e volentieri gli annuvolamenti cumuliformi ad evoluzione diurna tipici da attività termoconvettiva i quali possono dare luogo a rovesci o a temporali molto più frequentemente che in pianura.

Marco Muratori. Cartine gentilmente fornite da Marco Pifferetti