La tracimazione della Diga di Ridracoli

Prima puntata di EMILIAROMAGNAMETEO da scoprire – La tracimazione della Diga di Ridracoli

Benvenuti alla prima puntata della rubrica “EMILIAROMAGNAMETEO da scoprire”! Una nuova rubrica video che vi porterà in giro per la nostra bella regione per scoprire luoghi naturali e non, meravigliosi, posti famosi e quelli piu’ nascosti.

La prima puntata è dedicata a lei, balzata alle cronache nelle ultime settimane, come un countdown per l’arrivo del nuovo anno in migliaia di persone attendevano quel momento: la tracimazione! Stiamo parlando ovviamente della Diga di Ridracoli.

Il video vi spieghera’ tutto e vi mostrerà un volto INEDITO della tracimazione, quello dai suoi piedi! Ma scopriamo insieme qualche cosa in piu’.

Perché la diga è stata costruita proprio in questo sito?
La diga è stata costruita per dare acqua potabile ai comuni della Romagna. Questo territorio, infatti, necessitava – per via del suo progresso economico, turistico e sociale – di una maggiore quantità di risorse idriche. La costruzione della diga, inoltre, avrebbe permesso di contenere l’eccessivo sfruttamento delle falde sotterranee. La diga di Ridracoli è stata costruita nel punto in cui il Fiume Bidente di Ridracoli incontra il Rio Celluzze, a 10 chilometri dal paese di Santa Sofia. Qui si trova il territorio che nel tempo si è trasformato nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. In questo punto si sono verificate numerose condizioni favorevoli: in primo luogo l’altezza del sito rispetto al livello del mare, che garantiva una caduta dell’acqua che favoriva la sua portabilità. In secondo luogo il fatto che l’invaso si trovasse in una posizione centrale rispetto a tutti i comuni che si dovevano raggiungere. Inoltre la zona non presentava fonti d’inquinamento, poiché nelle sue vicinanze non si trovavano industrie, case, strade o altri insediamenti produttivi. L’acqua inoltre presentava delle caratteristiche chimiche che la rendevano idonea all’uso potabile.

I lavori alla diga di Ridracoli hanno avuto inizio nel 1975 e si sono conclusi nel 1982. Il muro della Diga è alto ben 103,5 metri. Un’altezza notevole ma non la piu’ alta in Italia: la Diga del Vajont, per esempio, è la Diga piu’ alta, raggiunge i 261 metri mentre quella piu’ alta del Mondo misura addirittura 305 metri in Cina. Presto pero’ verrà superata dalla Diga in costruzione in Tagikistan che sarà alta ben 335 metri!

Il muro della Diga è largo 10 metri al coronamento, ovvero la parte alta, mentre la sua base è di 36 metri per una lunghezza di 432 metri.

La Diga di Ridracoli venne costruita a partire dal 1975: oltre 10 anni di studi approfonditi anticiparono il progetto e l’inizio ufficiale dei lavori perché nell’ottobre del 1963 avvenne il tristemente famoso disastro del Vajont. L’attenzione era alle stelle e quindi servirono tantissimi studi e prove per realizzare una diga sicura per tutti. La diga viene costantemente controllata attraverso 900 punti di misura. Ben 230 strumenti impiegati per rilevare anche l’anomalia piu’ piccola della Diga stessa o dei versanti posti su di essa. Rilevamenti registrati 3 volte al giorno grazie ad un sistema di lettura centralizzata e automatizzata: in tempo reale il sistema è in grado di verificare se c’è qualcosa che non va e in questa evenienza dare l’allarme. La diga è stata costruita anche nell’evenienza del terremoto, è quindi in grado di resistere a scosse di terremoto importanti.

In tantissimi commenti sui social si legge: che spreco quell’acqua che viene “buttata” via! Bisogna fare altri invasi piu’ a valle, bisogna fare un muro piu’ alto! Ma e’ realmente uno spreco? Assolutamente no!

A parte che “l’accusa” di sprecare acqua così inutilmente qui, riferendosi ad una delle poche dighe presenti nella nostra regione, è quasi assurdo , proprio qui dove vengono raccolti oltre 33 milioni di metri cubi di acqua!! Un altro aspetto importante è la natura da preservare: prima della costruzione della diga qui scorreva il fiume Bidente e lo fa ancora: l’acqua che fuoriesce quando la diga è piena scorre dolcemente nel percorso del fiume, come era prima. Ma l’acqua dalla diga non torna nel fiume solamente in caso di tracimazione: infatti almeno 20 litri al secondo vengono sempre rilasciati nel fiume in ogni giorno dell’anno. Questo si chiama deflusso vitale minimo, il fiume ha bisogno di acqua per i suoi abitanti e per tutti gli ecosistemi che vi ruotano attorno.

RINGRAZIAMENTI
Un grazie al Presidente Tonino Bernabe’ di Romagna Acque (https://www.romagnacque.it/ ) per l’opportunità di effetuare riprese dal basso, grazie a tutti gli operatori della Diga di Ridracoli.

Articolo, riprese e foto di Andrea Raggini, pubblicista giornalista.

La DIGA DI RIDRACOLI