Dal sole alla grandine, Pasqua con sorpresa

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La giornata di Pasqua è trascorsa piacevolmente su tutta l’Emilia Romagna: dopo i rovesci e temporali del pomeriggio della vigilia, la giornata di Pasqua ha infatto visto un ottimo soleggiamento con temperature decisamente gradevoli. Tuttavia, come annunciato, in serata il tempo è peggiorato. Forti temporali hanno  interessato la costa, dal ferrarese fin giu’ il riminese. Già in questo passaggio le aree interessate hanno sperimentato un temporale davvero intenso, breve ma con raffiche di vento (downburst) fino a 100 km/h a Cesenatico con alcuni alberi caduti e grandinate. Nuovi temporali, però, si sono poi formati sul basso Veneto e si sono diretti velocemente verso la bassa modenese, ferrarese e poi giu’ su bolognese, ravennate e poi bassa Romagna. In moltissime zone ha fatto la sua comparsa la grandine, localmente imbiancando il paesaggio.

Sotto alcuni scatti di Stefano Guerra e Sara Esopi sulla costa ravennate a Porto Corsini

Tantissime le fulminazioni registrate, circa 6000, ed un temporale che visto il periodo ha sorpreso molti. Le previsioni però indicavano questa pssibilità, piu’ per la costa in realtà, ma anche la protezione civile aveva emesso un allerta in tal senso. Ricordiamoci quindi non solo quando le previsioni e le allerte non vengono rispettate ma anche quando ciò succede ralmente.

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Ecco alcuni spunti di Pierluigi Randi sull’evento di ieri: leggete attentamente.

” 1) Il verificarsi di grandinate, in prevalenza con chicchi di piccole dimensioni, in aprile (o in primavera) è del tutto normale per diversi motivi, tra i quali abbiamo: un freezing level ed un wet bulb zero level mediamente ancora bassi di quota (rispetto ad esempio al periodo estivo); in questo modo i chicchi di grandine, che sempre si formano nelle nubi temporalesche, hanno meno tempo utile per fondere durante il tragitto verso il suolo. Diciamo che se la convezione è profonda i chicchi ben formati e strutturati hanno buone probabilità di farcela, specie se i downdraft (correnti discendenti all’interno della cella temporalesca) sono cattivelli.
L’embrione del chicco di norma è costituito o da graupel o da gocce congelate; dalle nostre parti è più frequente il graupel (Stel, Giaiotti et al.), e le nubi convettive in primavera producono assai facilmente notevoli quantità di graupel (per condizioni termo-dinamiche in genere assai favorevoli, specie in avvezione fredda in media troposfera); dopodiché l’acqua sopraffusa, più o meno abbondante entro la nube, provvede alle fasi di crescita secca e bagnata del chicco.

Sotto alcuni scatti che ci avete inviato nella pagina facebook o whatsapp


2) La grandine è un fenomeno tipico delle medie latitudini, perché la sua formazione richiede una commistione tra aria molto calda ed umida nei bassi strati fatta salire, spontaneamente o forzatamente, alle quote superiori in modo quasi esplosivo (tipicamente in estate) e windshear, speed e directional, positivi (brusche variazioni in velocità e direzione del vento con la quota); e condizioni di windshear positivo sono classiche delle zone ove vengono a contatto masse d’aria molto diverse tra loro (per temperatura, umidità, pressione); insomma in quelle zone ove transitano le correnti a getto d’alta quota e dove si fronteggiano masse d’aria sub-tropicale e polare/artica.
Se è vero che in aprile non possono esserci le condizioni tipiche di luglio sotto il profilo termico, è altrettanto vero che in questo periodo il windshear non manca; anzi, essendo lo scorrere delle correnti a getto e le onde che si generano sul fronte polare generalmente più basse di latitudine rispetto all’estate, ecco che in primavera lo shear non ce lo facciamo mai mancare.
E lo shear favorevole, tenendo ben separate le correnti ascendenti e discendenti dei sistemi convettivi, aiuta assai a mantenere attiva la convezione per il tempo sufficiente a produrre grandine in grado di raggiungere il suolo.
E nella giornata di ieri, il windshear è stato l’elemento fondante dei fenomeni osservati, con 4 supercelle e 3 QLCS (che rappresentavano l’evoluzione delle stesse supercelle, ci sta, è previsto dalla letteratura) a spasso per il nord-est.
Per cui alla domanda: “usti che grandinate ieri sera, ma non era mica caldo, come mai?”.La risposta è: “l’aria calda ed umida è solo un ingrediente della ricetta; anche il profilo del vento, sia orizzontale che verticale, può essere determinante”. Certo se abbiamo entrambi tanto meglio (o peggio). Non dimentichiamo inoltre che fino a due giorni fa avevamo temperature degne di fine maggio, anche ciò non va sottovalutato; se lo shear si nutre di gradienti termici ed io li esalto…… ci siamo capiti insomma.
Peraltro nella serata di ieri alcuni rovesci di grandine avevano chicchi non poi così piccoli, ma ci sta anche questo: sistemi a supercella, ma anche QLCS, in particolare squall-line, sono ottimamente predisposti a generare grandine di rispettabili dimensioni, poiché le loro dinamiche interne facilitano le operazioni di “raccolta” di acqua sopraffusa” da parte degli embrioni, processo che sta alla base della crescita. ”
Sotto alcuni scatti di Michele Sensi dal reggiano verso modenese e bolognese.

La giornata di Pasquetta trascorrerà con il sole ma l’aria fredda in arrivo martedì riporterà temporali tra pomeriggio e sera, localmente forti.