Violente piogge sul riminese; particolarmente colpita Cattolica
Già in fase di previsione era stata individuata con buon anticipo un’area territoriale che probabilmente sarebbe stata assai sensibile al peggioramento del tempo, peraltro tutt’ora in atto, ovvero il comparto riminese.
I dati di precipitazioni non fanno altro che confermare ciò, con una lunga sequenza di intensi rovesci temporaleschi che si susseguono dalla scorsa notte, anche se nelle ultime ore risultano in fase di attenuazione.
Come sovente accade con tali dinamiche atmosferiche sono due i principali fattori predisponenti il verificarsi di tempo severo:
1) Presenza di linee di confluenza (boundary) nei bassi strati in seno a correnti orientate da nord-est; tali linee vanno a costituirsi in genere lungo aree di discontinuità nel campo del vento (le correnti di bora presentano alta turbolenza e vengono forzate dall’orientamento delle vallate dinariche dalle quali sboccano, determinando dei boundary molto stretti e “tormentati”); oppure la confluenza si attua in prossimità della costa con correnti occidentali o nord-occidentali provenienti dall’entroterra o dalla pianura padana, (le due opzioni sono vincolate all’intensità dei venti nord-orientali in arrivo). Le suddette linee di confluenza di basso livello si sono in questo caso organizzate lungo un fronte occluso attivato da una ciclogenesi con minimo chiuso su Tirreno ed in evoluzione verso sud-est.
2) Il tipico effetto di stau orografico in caso di flussi nei bassi e medi strati orientati dai quadranti nord-orientali; le correnti sono costrette ad impattare il corrugamento appenninico e ciò amplifica i moti verticali (comunque già presenti data l’azione del vortice depressionario prima menzionato), i quali prendono ulteriore vigore per sollevamento forzato favorendo la formazione di intensa nuvolosità e precipitazioni, che poi colpiscono soprattutto i versanti esposti fino alle pianure adiacenti (anche fino alla costa su riminese).
Naturalmente le suddette azioni richiedono, specie in merito al punto 1, un’atmosfera alquanto instabile, ed anche questo “ingrediente” era ed è tutt’ora presente.
Ma ad esse occorre aggiungere un terzo elemento: la temperatura superficiale del mare Adriatico assai elevata e superiore ai valori tipici del periodo. In questo caso acque superficiali assai calde forniscono dal basso una notevole quantità di umidità specifica e calore sensibile da trasferire rapidamente verso l’alto sotto forma di energia non appena si innescano i moti ascensionali, favorendo in tal modo convezione profonda e prolungata.
I dati strumentali sono eloquenti: ancora la fase instabile non è terminata, ma Cattolica con gli attuali 159.0 mm cumulati dalla mezzanotte (stazione Arpae) è ad un soffio dal superare il record di precipitazione massima in 24 ore dal 1950 che appartiene al 19 agosto 1976 con 160.4 mm.
Già abbondantemente superato quello relativo alla precipitazione massima assoluta in 24 ore per il mese di luglio, che apparteneva al 25 luglio 1968 con 94.8 mm.
Grafico delle precipitazioni a Cattolica dalla mezzanotte del 15/07/2016. Fonte: rete ARPAE
Altre due stazioni presenti in zona Cattolica (rete ASMER) mostrano valori cumulati dalla mezzanotte leggermente inferiori, ma comunque ben oltre i 100 mm.
Anche il resto del riminese è stato interessato da intensi rovesci di pioggia, ed i valori di precipitazione cumulata oscillano, a seconda delle zone, tra i 70 ed 80 mm lungo la costa, e fino a 100 mm circa nell’entroterra o sui primi rilievi.
Ulteriori valutazioni quando la fase perturbata sarà terminata, la quale può essere considerata fin da ora assai severa nelle aree indicate.
Alcune immagini degli allagamenti a Cattolica
- Eleonora De Nicolo’
- Elisa Conti Degli Innocenti
- Elisa Conti Degli Innocenti
- Giada Tiraferri
- Gilberto Del Prete
- Gilberto Del Prete
- Maria Antonelli
- Martina Antonelli
- Giuseppe Gabellini, Via Trento
Frana a Gabicce
- Roberta Rosin
- Roberta Rosin
- Roberta Rosin
Cesenatico