“Giubbotti, berretti e guanti sono da tirare alla svelta fuori dagli armadi. Perchè le previsioni meteo annunciano una domenica da “lupi”. Un’irruzione di aria fredda di matrice artica investirà in pieno l’Emillia-Romagna, portando freddo, piogge abbondanti e addirittura la neve fino a bassa quota, abbondante sull’entroterra. Un evento decisamente insolito in questa stagione, una sorta di colpo di coda dell’inverno, che entrerebbe di diritto nei libri storici della meteorologia”. Cosi ricordano alcune testate giornalistiche, l’evento del 4-6 maggio 2019 che interessò il nostro Territorio.
Una veloce perturbazione di origine artica che determinò fenomeni meteorologici molto intensi, dai venti di burrasca sulla costa e sulle pianure alle precipitazioni intense, a tratti temporalesche, che causarono piene moderate dei fiumi collinari, dal Reggiano al Bolognese. Si registrarono anche nevicate abbondanti in Appennino con accumuli, seppur inferiori, anche a quote collinari.
Nelle prime ore di sabato 4 maggio si verificarono i primi temporali sulle province di Parma, Reggio Emilia e Modena con picchi localmente di forte intensità sulla fascia appenninica, mentre precipitazioni sparse e di debole intensità interessarono i settori orientali della regione.
Le precipitazioni più intense si registrarono nel Ferrarese e alle ore 17:30; una linea temporalesca si sviluppò al confine tra le province di Bologna e Ferrara.
Nel corso della serata e della notte piogge diffuse e a tratti di moderata intensità continuarono a interessare la Regione. Nella tarda mattinata del 5 maggio precipitazioni diffuse e di forte intensità, associate al fronte freddo, si estesero dall’Appennino tosco-emiliano a tutto il territorio regionale. I fenomeni più significativi, a carattere temporalesco, colpirono i settori orientali dove si verificarono anche grandinate tra le province di Forlì e Ravenna.

L’intensità delle precipitazioni favorì lo spostamento dell’aria molto fredda presente in quota verso gli strati atmosferici più bassi, con un brusco abbassamento dello zero termico e della quota neve che raggiuse i 400-600 metri tra Parmense e Modenese. Precipitazioni persistenti, di intensità da moderata a forte, insistettero per l’intera giornata generando cumulate giornaliere superiori agli 80 mm sui settori collinari tra Reggio Emilia, Modena e Bologna.
Nel corso della notte, con lo spostamento del minimo verso le Marche, i fenomeni si attenuarono a partire dai settori centro-occidentali; piogge residue interessarono ancora la Romagna nella giornata di domenica 6 maggio.
In seguito alle piogge intense si verificarono allagamenti localizzati in varie parti della regione, in particolare nel Reggiano, nel Cesenate, nel Ravennate, a Bologna e nella provincia di Ferrara. A Pianoro Vecchio (BO) la forte pioggia provocò uno smottamento con la conseguente evacuazione di una decina di famiglie.
Le grandinate a sud di Faenza (RA) causarono danni alle coltivazioni di susine e albicocche.
Durante l’evento furono osservate raffiche di vento significative che causarono la caduta di rami, sradicamento di alberi e segnaletica stradale a Ferrara e provincia, nel Ravennate e anche nel Bolognese. In provincia di Reggio-Emilia, in montagna, la circolazione rimase bloccata in molti tratti a causa della caduta di rami e alberi sulle carreggiate.

La neve senz’altro fu il fenomeno più rilevante dell’evento. Il raggiungimento del valore massimo dello spessore del manto nevoso fu nella notte tra il 5 ed il 6 maggio, seguito da un parziale scioglimento al termine dei fenomeni nella mattina del 6 maggio. Furono registrati valori molto elevati sull’Appennino centro-orientale (dai 40 ai 60 cm con punte anche superiori), mentre sui monti piacentini e romagnoli gli accumuli di neve si attestarono rispettivamente da 20 a 30 cm circa.
La combinazione di abbondanti quantitativi e densità media della neve, assieme alla presenza di una ventilazione moderata, causò danni alla rete elettrica in montagna, nelle province di Reggio-Emilia, Modena e Bologna; la caduta di alberi, per il carico di neve, la chiusura di alcuni tratti stradali e disagi per gli automobilisti sui tratti appenninici.

Contributo a cura di ARPAE Emilia-Romagna, AMPRO Associazione Meteo Professionisti