È da poco terminato il mese di settembre 2017, il quale è stato caratterizzato da una leggera anomalia negativa di temperatura media (dato medio regionale sulla base della norma climatologica 1971-2000) che ammonta a -0,9°C, ponendosi pertanto al 14 mo posto tra i più freddi dal 1950, mentre il primato del mese di settembre più freddo della serie storica considerata spetta a quello del 1972 (-3,3°C rispetto a media 1971-2000).

Pertanto, dopo una estate 2017 caldissima, settembre ha mostrato, in parte anche inaspettatamente, un andamento termico di segno opposto, ed è già una notizia dal momento che era dal mese di gennaio (anomalia di temperatura media regionale di -1,0°C) che non si registrava un mese con temperature medie inferiori alla norma.

Le anomalie termiche occorse in settembre 2017 risultano un poco più consistenti sulla provincia di Ravenna (comprese tra -1 e -1,2°C), mentre leggermente più contenute si notano su province di FC/RN laddove prevalgono valori dell’ordine di -0,6/-0,8°C.

Il maggiore contributo alla determinazione di siffatte anomalie negative è stato offerto dalle temperature massime, che in particolare nella seconda e terza decade hanno raggiunto valori sovente inferiori alle attese dettate dalla climatologia della regione, specie nella seconda decade allorquando non sono mancate giornate con cielo nuvoloso o coperto. Il periodo più caldo è senz’altro da ricercarsi nella prima decade di settembre, quando i valori massimi si sono spinti in modo abbastanza diffuso oltre i 30°C (giorni 1 e 2).

Occorre comunque rimarcare che variazione termica intermensile tra la media delle temperature massime di agosto e quella di settembre è localmente risultata superiore a 7/8°C nelle zone di pianura interna delle province di RA/FC, quando la climatologia della zona indica valori intorno a 4°C; aspetto che non fa altro che confermare il notevole “sbalzo” termico occorso tra i due mesi.

L’ultimo mese di settembre più fresco rispetto alla norma climatologica fu quello del 2014 mentre, nella serie storica che parte dal 1950, troviamo caldissimi quelli del 2011 e soprattutto del 1987, il quale ancora oggi detiene il primato, come si nota dal grafico relativo alle anomalie di temperatura media della suddetta serie.

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Settembre: trend di anomalia di temperatura media in Romagna dal 1950 su dati stazioni ARPAE e AS.M.ER

Per quanto concerne le precipitazioni esse sono risultate leggermente al di sopra della norma climatologica su tutto il territorio, con una anomalia positiva percentuale (rispetto alla media del trentennio 1971-2000) di circa il 10% (+9,9% il dato decimale). Surplus pluviometrici più sensibili sono stati rilevati su ravennate settentrionale ma soprattutto su riminese (fino a +60% di piogge rispetto al clima), mentre assai più contenuti ed in qualche caso di segno opposto (deficit) sono occorsi su lughese meridionale e cesenate (Bagnacavallo e Cesena -12%). Accumuli mensili prossimi alla norma di riferimento sul resto della regione.

Chiaramente la natura ancora quasi esclusivamente convettiva (temporali) delle precipitazioni ha favorito una distribuzione degli accumuli mensili di pioggia alquanto irregolare e con notevoli variazioni anche su distante assai contenute.

Le precipitazioni sono state più frequenti e consistenti nelle prime due decadi del mese con alcuni episodi di rilievo, come quelli occorsi il giorno 7 su costa ravennate (fino a 60-70 mm di pioggia causa rovesci temporaleschi); il giorno 10 su ravennate settentrionale (50-60 mm); tra i giorni 18 e 20 su riminese, specie meridionale.

Nonostante una inequivocabile ripresa delle precipitazioni, sebbene assai irregolari, osservata nel mese appena concluso, lo stato di deficit pluviometrico su base annuale risulta ancora piuttosto severo, oscillando tra il 30 ed il 35% sulla quasi totalità del territorio, per cui il 2017 rischia di divenire uno degli anni meno piovosi dell’intera serie storica considerata, a meno che non si verifichi una “corposa” ripresa delle precipitazioni entro i prossimi tre mesi.

L’origine delle anomalie termiche negative, ma anche di quelle pluviometriche leggermente positive, può essere ben individuata dalla carta seguente che mostra le anomalie medie nel campo del geopotenziale in medio-alta troposfera relative al mese di settembre 2017 sul comparto europeo. È stato preso a riferimento il piano isobarico di 500 hPa (circa 5500 m di quota):

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Anomalia media mensile di geopotenziale sul piano isobarico di 500 hPa settembre 2017. Fonte: NCEP/NCAR Reanalysis, plot ESRL

In essa si notano campi di geopotenziale assai superiori alla norma oltre 100-150 m di anomalia) su Europa settentrionale ed orientale con i massimi di anomalia isolati sul settore artico; il che indica il prevalere per buona parte del mese di promontori dinamici di alta pressione con circolazione di aria calda e secca con prevalenti moti subsidenti.

Nel contempo un canale caratterizzato da anomalie negative di geopotenziale si è insinuato dal settore atlantico verso il regno unito, Europa centrale, ma anche sulla nostra penisola, rivelando una maggiore frequenza di onde depressionarie atlantiche o nord atlantiche in scorrimento a latitudini via via più basse bypassando a sud o sud-ovest le alte pressioni spesso attive sul nord e l’est del continente (aspetto confermato da un ramo del getto polare ad alta quota spesso orientato dal Golfo di Biscaglia al bacino del Mediterraneo, con i massimi mensili di intensità del vento sul livello isobarico di 300 hPa proprio in quelle aree e con assetto WNW-ESE).

Le onde depressionarie in entrata, associate a sistemi frontali nei bassi strati, sono poi state forzate dall’orografia locale e/o amplificate da sensibili anomalie termiche positive delle acque superficiali sui nostri mari, specie ad inizio mese, complicando sovente in minimi secondari nei bassi strati all’origine di episodi localmente intensi.

Settembre 2017 che viene pertanto archiviato in Romagna come leggermente freddo (o fresco), e con precipitazioni molto irregolari ma mediamente un poco superiori alla norma climatologica.