Un settembre 2015 da poco conclusosi che ha mostrato, sotto il profilo termico, due facce praticamente opposte: una prima parte molto calda con due severe onde di calore occorse ad inizio mese e tra i giorno 16 e 18, mentre nella seconda parte, con particolare riferimento alla terza decade del mese, con un progressivo calo termico fino a temperature medie inferiore alle medie climatologiche di riferimento (trentennio 1971-2000).

Infatti nel primo periodo hanno nettamente prevalso flussi meridionali o sud-occidentali di estrazione sub-tropicale molto caldi per il periodo e con connotati pienamente estivi, i quali in associazione a correnti orografiche (fohn appenninico con venti di caduta da SW) hanno determinato temperature altissime.

In particolare nei giorni 1 e 2 (ma essenzialmente il giorno 1) le temperature massime sono schizzate fino a 36-37°C sul comparto lughese, stabilendo nuovi record di temperatura massima mensile (Alfonsine, S. Agata sul Santerno).

Durante il periodo 16-18 settembre una seconda ed intensa onda di calore nord africana ha coinvolto maggiormente il comparto cesenate-riminese (anche qui venti di fohn appenninico); ed anche in questo caso sono caduti diversi record, sempre di temperatura massima assoluta; in particolare il giorno 17 a Cesenatico (36.2°C); Rimini (35.9°C); Vergiano (RN) con 37.2°C e Morciano (RN) con ben 37.7°C, valori che sarebbero risultati molto elevati anche in piena estate.

La fase fredda manifestatasi nella terza decade, portata da ripetuti afflussi di masse d’aria provenienti dapprima da nord Europa ed in seguito da quella orientale, non è stata chiaramente in grado di controbilanciare le forti anomalie termiche positive della prima metà del mese, tuttavia esse sono state ridotte sensibilmente, tant’è che il quadro mensile generale mostra anomalie termiche medie regionali di +0.5°C rispetto alla media di riferimento (1971-2000), le quali indicano un settembre quasi “normale” sotto questo aspetto.

Tuttavia occorre precisare che le temperature medie mensili sono rientrate praticamente nella norma su ravennate (specie nelle aree di pianura interna), mentre su forlivese, cesenate e soprattutto riminese esse sono state un poco più elevate (anomalie di +0.8/+1.3°C con massimi su riminese).

 

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Trend di anomalia di temperatura media in Romagna. Dati da stazioni Arpa-SIMC integrati con valori da reanalisi ECMWF ERA-40

Analizzando il grafico delle anomalie termiche mensili (temperatura media), con valori che partono dal 1950 e raffrontati con la media climatologica di periodo 1971-2000, si nota come l’anomalia del 2015 sia tutto sommato contenuta e non paragonabile ad altri mesi di settembre, come ad esempio quello del 2011, mentre lo scorso anno settembre fu più freddo con leggere anomalie termiche negative (una rarità di questi tempi).

Si noti altresì come, a differenza di altri mesi, settembre sia uno dei pochissimi, se non l’unico, a non mostrare un trend indirizzato verso un aumento più o meno sensibile delle temperature medie, con valori sul lungo periodo sostanzialmente stabili.

Insomma una particolarità climatologica che spicca in un contesto termico generale caratterizzato da assoluta prevalenza di forti segnali rivolti verso un deciso riscaldamento e che trova massima espressione nel trimestre estivo.

Sul fronte delle precipitazioni settembre 2015 è risultato alquanto avaro di piogge, ad esclusione del comparto riminese laddove alcuni episodi temporaleschi di una certa intensità (giorni 4 e 24) hanno portato gli accumuli pluviometrici mensili a valori superiori alla norma climatologica di periodo (1971-2000), con un totale di 90,0 mm sul capoluogo di provincia.

Sul resto della regione spiccano anomalie pluviometriche negative alquanto consistenti con massimi sul territorio lughese (-70/-80%) laddove le precipitazioni sono risultate deboli ed irregolari, mentre su faentino, forlivese e cesenate le anomalie negative sono oscillate tra il 40 ed il 60%.

Ne consegue un dato medio di anomalia pluviometrica regionale (Romagna) negativo in ragione di circa il 50%, ma tale aspetto non è nuovo negli ultimi anni sul nostro territorio.

Ad esempio nel 2011 le piogge settembrine furono di ben il 72% inferiori alla norma (sempre 1971-2000), mentre nel 2013 si ebbe un deficit del 49%, e nel complesso nell’ultimo decennio la piovosità di settembre appare in diminuzione, complici in particolare i secchissimi mesi di settembre del 2008 e 2009, oltre naturalmente ai già citati 2011 e 2013.

Numero di giorni piovosi in linea o appena al di sotto della norma climatologica (5-6 giorni su pianure e costa contro valori medi trentennali di 6-7), ma con precipitazioni deboli, ad eccezione del comparto riminese.

In definitiva archiviamo un settembre 2015 con temperature prossime alla norma (benchè a due facce con un paio di onde di calore di notevole severità anche se brevi), e poco piovoso, in particolare sull’area lughese.

 

P. Randi