Romagna sommersa? Dipende dalla COP 21 di Parigi


Schermata 2015-11-16 alle 20.39.06Torniamo a parlare di innalzamento di livello del mare, anche in vista della COP 21, la Conferenza ONU sul clima che si svolgerà, pare confermato anche se forme limitata ai negoziati e senza manifestazioni ed eventi esterni, a Parigi dal 30 novembre al 11 dicembre.

Abbiamo già scritto che il mare non sommergerà la pianura padana e l’intera Emilia Romagna, ma, in ogni caso, gli impatti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici dovuti principalmente alle attività umane non mancheranno di causare seri problemi anche alla nostra regione.

Cosa è in gioco a Parigi per quanto riguarda i cambiamenti climatici? L’obiettivo di tutti i paesi del mondo (incluso quelli produttori di petrolio!) è imperativo: limitare il riscaldamento globale entro 2°C entro il 2100 rispetto all’era preindustriale. Non sarà facile, anche perché il pianeta si sarà già riscaldato di un grado, e non mancherà di portare gravi conseguenze a cui dovremo adattarci o meglio renderci resilienti.

L’alternativa, il mondo surriscaldato di 4°C, è ritenuto perfino dalla Banca Mondiale “incompatibile con la civiltà globale interconnessa”.

Uno dei motivi di timore, appunto, l’innalzamento del livello medio del mare, che comprometterebbe l’abitabilità di grandi metropoli e vaste aree costiere, soprattutto in paesi in via si sviluppo, con le conseguenze facilmente immaginabili sulle ondate migratorie, i cosiddetti “profughi climatici”.

Proprio pochi giorni fa, ha avuto ampia eco sui quotidiani e siti di tutto il mondo lo studio e le simulazioni dell’autorevole sito Climate Central, con animazioni di quel che succederà in grandi città come Londra, Durban, Hong Kong e altre a seconda dello scenario di riscaldamento del pianeta.

E da noi, nella nostra costa, cosa succederà, se già ora, complice non tanto l’innalzamento del mare quanto la subsidenza, la cementificazione e (forse, non dimostrato) l’aumento della mareggiate, ci sono seri problemi di erosione e di allagamenti costiere?

Ecco, in anteprima ed esclusiva Emilia Romagna Meteo, cosa succederà in Romagna, nel Ferrarese e sulla costa, tramite alcune immagini elaborate da google earth su base dati di Climate Central,  basate su dati e pubblicazioni scientifiche, non su chiacchere da forum o da social network! Il riscaldamento globale infatti è reale e la comunità scientifica è concorde, a differenza di quel che si legge impropriamente qua e la

Come si vede dalla  mappa e dalle immagini, la costa e larghe aree del ferrarese e della provincia di Ravenna, sono a serio rischio di venire sommerse dall’innalzamento del mare anche nello scenario più ottimistico e in caso di successo della conferenza di Parigi. E’ dunque il caso di pensare a serie strategie di adattamento, anche delocalizzando ciò che si trova troppo vicino al mare, perché non è portando camion e camion di sabbia, o coi sabbiodotti, che si risolve questo grave problema.

Le simulazioni e le animazioni che vedete, ci mostrano addirittura che perfino intere città come Ferrara e Ravenna sono poste a serio rischio dal mare nel corso di questo stesso secolo. Non parliamo dunque di “future generazioni” ma di effetti che vedranno già le attuali giovani generazioni (un adolescente di oggi potrebbe vedere l’alba del XXII secolo!), non in modo graduale come potrebbe apparire dalle proiezioni ma subdolo, anche con effetti a sorpresa e fenomeni repentini.

Si nota anche che fra i 2°C e i 4°C le cose cambiano si, ma non poi troppo. Con il pianeta surriscaldato di 4°C l’acqua del mare arriverebbe addirittura a 10-20 km da Bologna e nella bassa modenese! Coi 2°C, grosso modo il mare resta entro il confine virtuale della A13, lambendo alcune zone di Ferrara città.

Certo, un “successo” di Parigi salverebbe almeno in parte Ferrara e Rimini, meglio però sarebbe lo scenario richiesto dalle piccole isole-stato, come Kiribitai, Tuvalu, Palau, le Barbados, e altre che fin dalla Conferenza di Copenaghen del 2009 chiedevano di limitare il global warming a 1.5°C, portando in prospettiva al rientro la CO2 (oggi a 400 ppm)entro le 350 ppm anziché 450 ppm dell’obiettivo dell’unione Europea e indicato nei documenti delle ultime COP.

Questo scenario richiederebbe profondi tagli, per non dire l’azzeramento delle emissioni serra portando alla completa decarbonizzazione della società, abbandonando quindi i combustibili fossili. Consentirebbe però di limitare al minimo i danni, del resto con questi scenari i profughi climatici non sarebbero solo un problema e un fenomeno di paesi tropicali e spesso poveri, ma anche della nostra stessa regione!

Dunque, concluderei con una proposta: gli operatori turistici dovrebbero unirsi, e per primi alzare la voce per chiedere seri provvedimenti e radicali tagli alle emissioni di CO2.

Vale per le località di mare, ma anche e ci torneremo, per le stazioni di sport invernali!

 

Ecco dunque alcune simulazioni, su Ferrara, Ravenna, Cesenatico, Rimini e Riccione e, anche se non è in Emilia Romagna, Venezia perché è la prima città che molti pensano quando si parla del tema innalzamento del livello del mare.

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Si ringrazia il sito www.climatecentral.org per il prezioso materiale messo a disposizione