termometro-caldoIl  mese di novembre 2014 ha mostrato anomalie termiche positive (temperatura media mensile) molto rilevanti su tutta la regione, chiudendo con valori di ben +4,1°C rispetto alla norma climatologica di periodo 1971-2000, con massimi sul comparto forlivese-cesenate (fino a +4,4°C), ed appena inferiori su lughese.

Ciò indica che novembre 2014 è stato il più caldo almeno dal 1950, superando quello del 1963 che deteneva il record precedente e che aveva visto anomalie termiche di +3,8°C su base regionale (allora le anomalie più consistenti si ebbero su riminese).

Peraltro anomalie termiche dell’ordine dei 4°C rappresentano un dato eccezionalmente significativo, e dello stesso ordine di grandezza di quelli occorsi nel giorno ed agosto 2003 (che molti ricorderanno), oppure dei recenti mesi di gennaio e febbraio 2014.
La suddette anomalie hanno riguardato in modo particolare le temperature minime, anche a causa di un elevato numero di nottate nuvolose e/o caratterizzate da flussi meridionali nei bassi strati.

Sotto il profilo stagionale, a causa dei caldissimi mesi di ottobre e novembre, si è archiviato anche l’autunno più caldo dal 1950, superando sul filo di lana l’autunno del 1987 che in precedenza deteneva il primato di stagione autunnale più calda.

L’anomalia stagionale di temperatura media dell’autunno 2014 è risultata di +2,2°C contro i +2,1°C dell’autunno 1987, anche se allora il mese più anomalo sotto tale aspetto fu quello di settembre.

Anche per quanto concerne l’autunno 2014 i massimi di anomalia si sono osservati su forlivese, cesenate, riminese ed in genere lungo la costa, più frequentemente interessate dalle correnti sciroccali o di libeccio (garbino) che a più riprese hanno dominato la stagione, in virtù di una modalità di circolazione su scala sinottica assai favorevole a tali eventi e che peraltro ha mostrato una notevole ostinazione nel ripresentarsi, specie nei mesi di ottobre e novembre.

Col 30 novembre si è chiuso anche l’anno climatologico 2014 (gli anni climatologici seguono il succedersi delle stagioni, quindi cominciano il primo dicembre dell’anno precedente e terminano il 30 novembre dell’anno corrente).

Ebbene, l’anno climatologico 2014 chiude in Romagna come di gran lunga il più caldo dal 1950, mostrando una anomalia di temperatura media di ben +1,7°C (sulla norma trentennale di periodo 1971-2000) che stacca nettamente quella che aveva caratterizzato gli anni 2007 e 2012, che in precedenza figuravano come i più caldi sempre dal 1950.

Inoltre l’anno climatologico 2014 ha evidenziato anomalie termiche medie mensili su grandezze tali che non trovano precedenti nella storia regionale, e la cui sequenza è, per così dire, rilevantissima.

Infatti il suddetto periodo spicca nettamente per avere annoverato tra le sue file i mesi di gennaio, febbraio e novembre più caldi dal 1950, ma con aprile ed ottobre che si piazzano al secondo posto e marzo al settimo posto in questa particolare classifica.
In pratica ben 6 mesi su 12 hanno sperimentato anomalie termiche di temperatura media uguali o superiori ai 2°C, sempre in rapporto al trentennio 1971-2000.

Solo nel trimestre luglio-settembre si sono osservate leggere anomalie termiche negative (mai eccedenti i -0.7°C, raggiunti in luglio), le quali ovviamente non sono state minimamente in grado di controbilanciare le pesanti anomalie di segno opposto occorse in precedenza ed in seguito.

Naturalmente il valore medio annuo di temperatura media risulta come il primo più elevato dal 1950, ma estendendo il periodo storico ben più a ritroso nel tempo è alquanto probabile che si tratti dell’anno climatologico più caldo dal 1900.

Inutile del resto ribadire che nella particolare classifica di anni climatologici più caldi, ben quattro dei primi cinque posti sono occupati da annate recenti (2014-2012-2007-2009), a testimonianza di un trend termico di fondo molto netto.

Sul piano della piovosità, nonostante un elevato numero di giorni piovosi, novembre 2014 ha evidenziato precipitazioni leggermente inferiori alla norma climatologica (trentennio 1971-2000), con una anomalia percentuale di -8,5%, la cui causa è la stessa accennata in precedenza in merito al quadro termico, ovvero l’influenza di ostinati flussi meridionali nei bassi strati, che solitamente non portano ad eccessivi accumuli piovosi su una buona parte della regione.

Solo sulla fascia costiera e sul crinale appenninico i valori sono risultati superiori alle medie di riferimento grazie ad un elevato numero di eventi temporaleschi, fenomeni non certo rari in novembre, ma che nel 2014 hanno visto particolare frequenza nelle stagioni fredde a causa delle elevate anomalie termiche positive.

L’autunno del resto si è comportato in modo similare a quanto mostrato da novembre, con molti giorni di pioggia ma con accumuli pluviometrici non particolarmente eclatanti a differenza di quanto occorso in altre regioni della penisola.

Infatti, specialmente a causa di un ottobre con una anomalia percentuale di piovosità di -48%, l’intera stagione autunnale 2014 ha chiuso con una piovosità inferiore del 19% circa su base regionale rispetto alla media climatologica 1971-2000.

Solo il riminese ha mostrato precipitazioni trimestrali superiori alle medie di riferimento, con una anomalia positiva del 18% circa, percentuale influenzata dalle abbondanti piogge di settembre (+90%).
In ogni caso l’aspetto maggiormente caratterizzante del mese e della stagione appena conclusi riguarda certamente le temperature; molto elevate in tutto il territorio.

Autunno 2014 quindi caldissimo e con piovosità inferiore, sebbene non di molto, alla media, a conclusione di un 2014 quasi “rovente”.

Articolo di Pierluigi Randi