Fig070a_PrecDA1_Mean_DaysAbove_1_JJA_9108Abbiamo appena lasciato alle spalle una prima metà di giugno senz’altro instabile, in molte località anche piuttosto piovosa, non certo calda ma sarebbe azzardato definirla fresca, men che meno fredda. ci sarebbe ci che analizzarne, ma ora, qui, voglio solo lanciare alcune riflessioni.

E’ appena partita una prima, tutto sommato normale e non eccessiva, ondata di caldo, tipica del periodo che Barbanti Silva, Direttore dell’osservatorio di Modena negli anni 1930-40, definiva l a”stretta di calore”, e già, all’avvicinarsi della prima altrettanto normale perturbazione c’è chi parla di “passo falso dell’estate”, “interruzione dell’estate”, “estate a singhiozzo” o addirittura “anno senza estate”.

Ma stiamo scherzando, o siamo su scherzi a parte?

Diciamo allora, con alcuni dati alla mano, subito una cosa un po’ scomoda: anche in estate deve piovere!

Certo, non deve piovere per sempre, o troppo, come capita nelle estati 2005 o 2014 per fare alcuni esempi, ma nemmeno non deve esserci sempre il sole e mai piovere!

A dimostrarlo, una interessante cartina climatologica elaborata da ARPA Emilia Romagna per l’atlante idroclimatico. Rappresenta il numero medio di giorni piovosi nel periodo 1991-2008 in Regione nell’estate meteorologica (giugno-luglio-agosto).

Ebbene, anche in estate si osservano circa 12-14 giorni sulla costa, 14-16, localmente nella bassa fino a 18 nelle pianure, 28-20, localmente anche 20-22 fino a 24, in Appennino. Il che vuol dire, sui 92 giorni dell’estate, che mediamente piove ogni 7 giorni circa sulla costa, ogni 5-6 giorni in pianura, addirittura ogni 4 giorni circa in montagna! Perfino a luglio si registrano, in media, dai 3 ai 5 giorni piovosi su 31, ovvero uno ogni 6 giorni, nelle pianure a anche sulla costa. notare peraltro che parliamo, con giorno piovoso, di quelli con almeno un millimetro di pioggia, ma talvolta anche una debole pioggia, di breve durata ma nel mezzo del pomeriggio, guasta la giornata.

Nulla di strano, sono gli effetti da un lato dell’attività convettiva, dall’altro del fatto che è normale che un anticiclone, sia esso delle Azzorre o africano, Non dire per tutta estate ma appunto dopo un certo numero di giorni venga scalfito da perturbazioni, spesso code di perturbazioni atlantiche, che portano un po’ di refrigerio, altrimenti, complici le leggi della termodinamica, con il surplus di energia irradiata rispetto a quella dispersa dalla superficie terrestre, il riscaldamento del suolo e dell’aria ci porterebbero a temperature invivibili anche senza bisogno del già danno riscaldamento globale.

Insomma, ben vengano dunque le perturbazioni, purché portino normali acquazzoni e normali piogge estive e non temporali tropical caraibici o piogge monsoniche, altrettanto benvenuti anticicloni, purché portino caldo normale e non temperature africane.