12 anni fa, oggi, Modena e altre città Emiliane furono letteralmente paralizzate da una grande e storica intensa nevicata. Fu, probabilmente, l’inizio di una nuova fase di “eventi estremi nevosi”, anche questi, forse, un sintomo indiretto dei cambiamenti climatici. Da un lato atmosfera e mari più caldi rendono disponibile più vapore e quindi acqua precipitabile per le perturbazioni, dall’altro il feedback sulla corrente a getto del ritiro dei ghiacci artici marini di cui avevamo parlato qui.

Sta di fatto che nei giorni precedenti il 28 febbraio 2004, ricordo, ci fu molta discussione nei forum meteo, allora non erano ancora diffusi i social network, riguardo la previsione. Nelle ultime ore infatti alcuni modelli, nei nuovi calcoli, ridimensionavano la nevicata, ma la situazione era di quelle classiche e i risultati li potete vedere nel video qua sotto.

Le conseguenze a Modena della grande nevicata del 28 febbraio 2004, video e foto Roberto Ferrari, Protezione Civile Modena

quella situazione fu comunque assai interessante, inquadrata in un periodo di eventi nevosi anche bizzarri come la neve rossa, per cui fu oggetto, insieme a Salvatore Quattrocchi, di un approfondimento in un articolo che oggi metto a disposizione, rispolverato dal mio archivio che conservo, per evitare “tempeste informatiche” in ben 4 copie su vari dischi di back up.

Qui comunque un estratto, rimandando all’articolo sottostante, in PDF, per consultare le figure e le mappe, nonché alcune fotografie gentile concessione di Roberto Ferrari della Protezione Civile di Modena, di cui altrettanto è il video

SITUAZIONE SINOTTICA GENERALE: si allontana il nuovo minimo al suolo e subentra un tenue promontorio di intervallo, ma permane la saccatura estesa dalla Groenlandia al Mediterraneo (che comunque NON è il “vortice polare” come erroneamente definito da alcuni, e nulla ha in comune con le storiche situazioni del 1985 e 1991). Domani un fronte freddo entrerà  nel Mediterraneo e si attiverà un nuovo minimo sul Tirreno, associato a parecchia aria fredda ma senza marcati contrasti nelle nostre zone, vi saranno quindi sì nevicate anche di una certa consistenza e soprattutto con neve più asciutta, ma un po’ inferiori alle iniziali “speranze”, in compenso tarderà il miglioramento e anche domenica sarà  in parte nevosa. Poi l’inizio marzo sarà caratterizzato da correnti più settentrionali con miglioramento ma farà assai più freddo.

E la previsione per la giornata maggiormente critica, sabato 28 febbraio, recitava: “sabato 28.02.04:   alla notte  rapidamente si copre   e già all’alba, verso le 6, inizia a nevicare bene in tutto l’Appennino, poi verso le 7 o le 8 già potranno esservi nevicate fin poco a nord della via Emilia, comprese Parma, Reggio E., quasi certamente anche Modena: la neve, più asciutta, poserà probabilmente sul suolo, strade, campi e tetti ghiacciati la sera precedente. Andando verso il Po neve più bagnata o mista a pioggia e associata a vento di bora scura.  Nel pomeriggio le nevicate si fanno più fitte e diffuse e a tratti anche intense sulle città. Andando a sera cadranno dai 5 ai 15 cm sulla media pianura (Modena, Reggio, Carpi, Campogalliano, Rubiera, Nonantola) e sui 10-20 cm in pedemontana (da Bibbiano a Casalecchio per esempio). In Appennino, a Serramazzoni, Pavullo, Baiso, Langhirano, ecc. dai 10 ai 30 cm. Meno neve nella bassa, da tracce a 8  cm nella zona di Novellara, Mirandola,Finale, quasi niente lungo il Po e nel Mantovano.”

Gazzetta2004-02-2928 febbraio: una nevicata d’altri tempi

Dal giorno 27 puntualmente l’anticiclone delle Azzorre si estende lungo i meridiani fino a congiungersi temporaneamente con quello Groenlandese, mentre una saccatura a tutte le quote si protende da oltre il Circolo Polare Artico fino alla Francia e si avvicina all’Italia da ovest. Al suolo si approfondisce una depressione secondaria sul Golfo di Genova che attraverserà la Pianura Padana spostandosi verso l’Alto Adriatico. La situazione è così quella tipica per le abbondanti nevicate in pianura, e la neve non si fa attendere nemmeno questa volta.

Val la pena di riportare per intero il racconto personale dei due previsori dell’Osservatorio Geofisico:

Salvatore Quattrocchi, quella mattina anch’esso coinvolto con i “disperati” bloccati dalle nevicate, racconta: “già alle 6.30 i primi fiocchi di neve punteggiano l’aria e presto si moltiplicano, pur restando piccoli. Mezz’ora dopo la nevicata s’intensifica, comunque nulla di speciale. La neve comincia ad attaccare, anche se, guardando gli acquitrini nei campi alla periferia sud di Modena penso che difficilmente s’imbiancheranno completamente; alle 7.15 la precipitazione diviene moderata, con fiocchi di medie dimensioni. A Carpi la neve stenta, e verso metà mattina viene sostituita dalla pioggia che fa fondere quasi tutta quella che si era accumulata, ma è solo una parentesi: verso mezzogiorno anche a Carpi riprende a nevicare forte, imbiancando presto la città. I fiocchi cadono larghi e pesanti con notevole intensità. Nella Bassa piove ancora copiosamente.

Gazzetta2004-02-29bPoco dopo le 13, quando mi accingo a rientrare a Modena, la macchina è ricoperta da 8 cm di neve, e quando l’ho levata dagli ultimi vetri si è già depositato un velo sul primo! Le strade sono bianche, e le auto procedono lentamente e silenziosamente, in fila indiana, quasi fossero in processione (probabilmente con imprecazioni al posto delle preghiere!). La situazione non migliora sulla Nazionale per Carpi, bianchissima, mentre il cielo butta giù neve a falde larghe e fitte. La temperatura si aggira sugli 0°C. Ho le catene a bordo (da una settimana), ma non ho lo spazio a lato della strada per fermarmi a montarle. Gli acquitrini sono diventati una poltiglia grigiastra. Ascolto radio Bruno, che sembra un bollettino di guerra tra autisti inferociti bloccati in ogni strada che imprecano contro il Comune, la Società Autostrade e gli addetti alle pulizie delle strade; operatori degli spazzaneve e spargisale che lavorano a pieno ritmo ma non riescono a sgomberare le strade dagli ingenti accumuli nevosi, e se la prendono con gli autisti che non montano le catene; ancora autisti che si lamentano coi pedoni che camminano in mezzo alla strada, mentre questi ultimi accusano i vicini di casa per non aver spalato il marciapiede. L’unica categoria che si è salvata è stata la nostra, quella dei previsori, che annunciava neve per sabato 28/2 da una settimana… resta il dubbio di essere stati poco ascoltati, e la certezza che la nostra società non è più preparata per eventi meteorologici di questo tipo che sono sì rari, ma che con molta probabilità si ripeteranno in futuro.

Quando arrivo a Modena, attorno alle 15, la città era quasi irriconoscibile: in questo breve lasso di tempo si erano depositati circa 25 cm di neve sull’erba e 12 sulle strade secondarie. Sui tetti non solo si apprezzava anche alla distanza lo spessore del manto nevoso, ma in alcune parti esso era modellato dal vento con suggestive ondulazioni. Scatto alcune fotografie sotto una nevicata di rara intensità, con fiocchi larghi e fittissimi, a volte scaraventati dal vento, che si depositano rapidamente su ogni superficie. L’autostrada del sole è chiusa per neve nel tratto emiliano, l’aeroporto di Bologna è chiuso, mentre le nevicate si estendono alla Bassa.

Alle 16 misuro quasi 30 cm di neve. Nei campi gli acquitrini sono stati assorbiti dal manto nevoso che in quei punti misura 18-22 cm. La superficie dei laghetti dei parchi cittadini è diventata poltigliosa. La città è quasi ferma, con pochi silenziosi veicoli, la neve continua a scendere copiosa, a tratti sottoforma di bufera, anche se la fase intensa è ormai conclusa. Un’ora dopo la neve cade moderata, a tratti forte. Lo spesso manto nevoso è piuttosto pesante e alcuni alberi cedono sotto al suo peso schiantandosi al suolo e alle ore 19 misuro 38 cm di neve, la città ha ormai un aspetto inconsueto, fiabesco. Solo alle 20 si placa la furia silenziosa della neve lasciando la città immobile, bianca e silenziosa. Ma non è cessato del tutto: dalle 22 la neve riprende a cadere, seppur debole e a mezzanotte, ancora sotto i fiocchi di neve, a Modena città si raggiungono i 40 cm di spessore, valore ragguardevole e che verrà analizzato in seguito…

 

Luca Lombroso invece da Campogalliano che deve recarsi a Modena per prendere un treno: “alla mattina la neve cadeva a fitti fiocchi anche a Campogalliano, presso la mia abitazione e alle ore 11 già al suolo si era vicini ai 10 cm. L’intensità si alternava  fra  moderata  e forte, così come recita il manuale WMO degli osservatori Classe IV “moderate snow: lager flakes falling sufficiently thickly to impair visibility substantially” “heavy snow: reduces visibilità to a low value” vale a dire,neve moderata quando la neve cade a fiocchi larghi sufficientemente fitti da ridurre sostanzialmente la visibilità, neve forte quando la visibilità si riduce a bassi valori. Devo andare a Milano per il consueto appuntamento del week-end con “Che Tempo Che Fa” su RAI 3 e prima di partire scatto alcune fotografie di Campogalliano in veste inconsueta, ricorda molto il famoso 21 novembre 1999, del resto non mancherà così l’argomento per il nostro METEOLAB. Il mio treno parte alle 11:55 e mi affretto a correre a Modena con largo anticipo, alle 11:15 circa   la Provinciale da Campogalliano per Modena è già  ricoperta di una quindicina di centimetri di neve senza traccia del passaggio di un solo spazzaneve. Normalmente bastano 15 minuti a raggiungere la stazione ma a Modena la città da già i segni di essere a un passo dal collasso, strade bianche solcate dal passaggio delle auto che faticano perfino,  davanti a me (ovviamente ben attrezzato con equipaggiamento invernale sapendo a cosa andavo incontro) a valicare la lieve salita del passaggio a livello di S.Cataldo. Via S.Anna è bella innevata e raggiungo a fatica per il traffico già quasi paralizzato il parcheggio retrostante la stazione, dove lascio l’auto ben parcheggiata fra la neve e prendo il treno al volo, solo grazie al suo provvidenziale ritardo di 5 minuti: vista la situazione dubitavo perfino che arrivasse. Il viaggio è affascinante, quasi d’altri tempi: in successione le stazioni di Reggio, Parma, Fidenza appaiono degne di un viaggio in transiberiana come testimoniano le foto, e aspetto meteorologicamente interessante con innevamento e intensità della nevicata via via decrescente: ancora comunque intenso fino a Parma, che notizie mi danno sull’orlo della paralisi per la fine delle… scorte di sale, poi a Fidenza la neve si fa meno fitta e Piacenza, ancora imbiancata, non presenta più che pochi centimetri al suolo. Dopo il Po i campi appaiono scoperti; una cosa però mi colpisce: malgrado sia ore che nevica, nelle stazioni i marciapiedi sono colmi di neve, nessuno li ha puliti: penso alle categorie più deboli, disabili, anziani ecc. e alle difficoltà per salire sui treni, nonché al pericolo che ne consegue: segno dei tempi moderni, forse? E dire che le braccia non mancano sicuramente…”.

 

 

UNA NEVICATA D’ALTRI TEMPI A MODENA: by Luca Lombroso