Racconto tratto dal libro “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche”
di Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi

44 ” Dopo una forte e continuata pioggia di quattro ore, alle ore 18.30 (29.09) il cielo parve rischiararsi, ma ben presto si intese un confuso mormorio di pochi tuoni in lontananza ed in tutto l’orizzonte brillarono luminosi baleni. Poscia il cielo si rese di un colore cinerino biancastro, le nubi si portarono ad altezza considerevole e comincio’ una dirotta pioggia che continuo’ sino alle ore 10 del giorno 30, per cui i canali e scoli dei dintorni di Modena e dentro la stessa città strariparono in modo straordinario. La città guardata dall’alto dell’Osservatorio, sembrava una seconda Venezia. Tutte le campagne del circondario erano ricoperte di acqua. Le porte della città erano assediate dalla inondazione, che minacciava di entrare nella città. Gli scoli dell’interno per ogni dove rigurgitanti, accennavano riunirsi alle acque assedianti per rendere navigabili le contrade.”

Un racconto davvero fantastico, soprattutto per la descrizione poetica di un evento estremo e inusuale per l’epoca. Il mese di Settembre 1833 è anche quello più piovose di sempre per la città di Modena. Se negli ultimi 3 giorni del mese, quelli del racconto, caddero ben 142,1 mm, il totale del mese raggiunse i 371,8 mm mensili. Un accumulo impressionante! Pensate che nel Settembre 1833 cadde più acqua che nell’intero anno 1834 e 1983!!