giugnorain“Fresco” e “bizzarro” lo definiscono gli esperti questo inizio giugno a Modena e a Reggio Emilia. Gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia hanno rilevato che a Modena la temperatura media della prima metà del mese è stata di 22.0°C in città e a Reggio Emilia, in periferia, di 20.5°C. La situazione non migliorerà nel prossimi giorni. Anzi, prevista tra domenica 20 e lunedì 21 l’irruzione di aria più fredda.

Sta colpendo e per certi versi preoccupando l’andamento meteoclimatico di questo strano inizio giugno, che ora viene passato sotto la lente dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che si è assunto il compito di tracciare un bilancio preliminare dell’andamento di questa prima metà del mese, mettendola a confronto con la sua lunga serie storica di dati che vanno indietro nel tempo fino al 1830.

Per quanto riguarda la stazione storica di Piazza Roma, nel cuore cittadino di Modena, è stata rilevata nei primi quindici giorni del mese una temperatura media di 22.0°C con 78.5 mm di pioggia in 8 giorni piovosi sui primi 15.

Certo il mese di giugno finora – afferma l’esperto dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena Luca Lombrosoè stato fresco e piovoso rispetto allo scorso anno, quando rilevammo nello stesso periodo 24.3°C di temperatura media e soli 8.3 mm di pioggia. Non stupisce, invece, se alle sensazioni sostituiamo le statistiche oggettive, che indicano giugno come un mese molto più capriccioso di quel che si pensa”.

Non occorre andare molto indietro nel tempo per trovare una prima parte di giugno così, apparentemente, fresca, poiché basta risalire al 2013, anche se le piogge allora furono viceversa scarse. Ma, per non smentire le bizzarrie cui ci ha abituato il mese di giugno, dopo un inizio giugno 2013 fresco seguì, appena dopo la metà del mese, un’intensa ondata di caldo con 35.4°C il giorno 20 e quindi una fase perturbata e molto fresca addirittura a fine mese, con soli 20.4°C di massima il giorno 28.

Molto simile all’attuale è stato il giugno 2011 che, dopo un maggio ben più fresco di quello di quest’anno, iniziò nei primi quindici giorni con una temperatura media di 21.3°C e 72.2 mm di pioggia e ben 10 giorni piovosi su 15. Ancor peggio andò nel 2008, allorché la prima metà mese fece registrare una temperatura media di appena 20.9°C e fu caratterizzata da un andamento davvero piovoso con 118.5 mm di pioggia e 11 giorni su 15 funestati da piogge e temporali.

Riguardo Reggio Emilia, la temperatura media della prima metà mese, rilevata nella stazione periferica del Campus universitario San Lazzaro, si è fissata attorno a 20.5°C, mentre le precipitazioni sono state di minore intensità, appena 29.2 mm, suddivise in 9 giorni bagnati.

Si tratta – avverte Luca Lombrosodi differenze tipiche della stagione, caratterizzata da piogge di tipo convettivo, legate ai temporali. Ora le attese sono per la seconda metà del mese, e anche qua le ultime annate hanno visto andamenti molto bizzarri a giugno. Per ora l’unica vera differenza rispetto agli ultimi anni è l’assenza, anche nelle previsioni, di ondate di caldo precoci che però, ribadiamo e sottolineiamo, dovrebbero essere l’eccezione e non la norma per questo periodo dell’anno. Aspettiamo dunque fine mese per un bilancio complessivo e completo”.

Previsioni. L’anticiclone africano tenta una sua prima espansione, ma si fermerà, intenso, al centro-sud, mentre il nord rimarrà lambito dalle correnti instabili e questo determinerà la prosecuzione di un tempo che sembra più tipico della stagione delle piogge tropicali: spesso sereno al mattino, anche con forte soleggiamento, poi si formano nubi cumuliformi, specie sulle montagne, che nel pomeriggio si fanno più cupe e organizzate e possono sfociare in temporali, locali ma talora forti, diventati in questo periodo quasi una costante. Attenzione però che da domenica 19 o lunedì 20 giugno potrebbe irrompere in modo più deciso l’aria fredda, portando con sé un peggioramento più organizzato con calo delle temperature.

(dall’ufficio Stampa UNIMORE)