Il tempo e il clima tropicali sono decisamente diversi, negli andamenti giornalieri e stagionali, rispetto a quanto siamo abituati alle medie latitudini. L’intercalare delle stagioni ai tropici è, in molti siti, segnato dal passaggio, talvolta brusco, dalla stagione secca a quella delle piogge e viceversa. A governare la situazione sinottica poi non sono le perturbazioni delle medie latitudini, bensì l’intensificarsi o attenuarsi degli alisei, i venti quasi costanti che scorrono da est verso ovest nella fascia equatoriale. All’interno di questi si inseriscono le cosiddette “onde tropicali”, che accentuano, nella stagione delle piogge, i fenomeni convettivi e da cui talvolta traggono origine poi gli uragani. Le zone un po’ meno prossime all’equatore poi, come per esempio golfo del Messico, Yucatan, Cuba, Haiti e Repubblica dominicana, risentono talvolta dell’influenza indiretta del passaggio dei fronti freddi che discendono dal continenente nord Americano. Talvolta è poi più facile e anche importante, più che la previsione a breve termine o a 2-3 giorni, prevedere l’andamento stagionale e l’inizio, o il termine, della stagione delle piogge.
Come nella meteorologia delle medie latitudini però l’osservazione e l’esperienza del meteorologo previsore sono fondamentali, ed è così che da quando ho partecipato alla spedizione “CLIMBIO 2016”, grazie alla webcam installata già da novembre e ora grazie alla nuova stazione meteorologica che puntualmente, a questo link, ci fornisce dati dalla riserva Karen Mogensen, Costa Rica, inizio a capire come funziona la meteorologia tropicale, almeno nella zona della Costa Rica, che oltre ad avere una ricca biodiversità risulta anche avere una meteorologia ben più varia e complessa di quel che sembra.
così grazie alla stazione meteo presso la Riserva Karen nella penisola di Nicoya, Costa Rica, gestita nell’ambito del progetto CLIMBIO – finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e promosso dal Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’Osservatorio Geofisico (Unimore) e l’Associazione Foreste per Sempre e ASEPALECO in Costa Rica ecco a disposizione un breve resoconto meteorologico mensile del mese di aprile 2017.
Aprile 2017 a Karen è risultato decisamente caldo, con una temperatura media di 27.3°C, il termometro non è sceso sotto a 17.4°C, notte più fresca il giorno 10 mentre il 6 aprile è stato decisamente caldo, con una massima di 36.4°C. Aprile, in quella regione, è il mese di passaggio dalla stagione secca a quella delle piogge, e puntualmente, con l’attenuarsi degli alisei, i venti quasi costanti orientali tipici della fascia tropicale, da metà mese le piogge sono arrivate, prima con un debole rovescio il giorno 2, quindi quasi quotidiane nella seconda metà del mese. Le piogge ammontano complessivamente a 51.6 mm, indicativamente allineato con la climatologia del mese.
é interessante notare come le piogge sono arrivate, appunto, con l’attenuarsi degli alisei, che soffiando piuttosto forti da est a ovest e avendo Costa Rica una alta catena montuosa nell’entroterra e centro del paese, si presentano particolarmente secchi nella zona della riserva Karen Mogensen. I modelli di circolazione globale indicavano però proprio verso Pasqua, a metà mese, l’attenuarsi dei venti orientali e l’instaurarsi di aria più umida dall’opposta direzione. Aria più umida, e anche più calda, dall’oceano Pacifico ha così portato dal giorno 17 le prime significative piogge dopo oltre due mesi di asciutto. solo il 2 aprile si era verificato un debolissimo rovescio, ma di soli 0.4 mm, e in precedenza non pioveva addirittura dal 18 febbraio, mentre per tutto il mese di marzo non una sola goccia di pioggia è caduta dentro al pluviometro.

andamento di temperature e pressione nel mese di aprile 2017 alla riserva KAren Mogensen, Costa rica
Con l’arrivo delle piogge, le temperature sono calate ma l’umidità è aumentata, come si vede bene dai due diagramma sottostanti degli andamenti mensili di temperatura, pressione, umidità relativa e precipitazioni. dal 19 aprile le piogge sono state pressochè quotidiane mentre di conseguenza è calata la presenza di sole, con sensibile calo della radiazione solare totale. il timelapse della nuvolosità visibile nel video di sopra oltre all’evolversi delle nubi, meno presenti a inizio mese e spesso dense, anche se con ampie pause di soleggiamento, a fine mese, mostra anche come già con le prime piogge la vegetazione, visibilmente giallastra a inizio mese, ha ripreso un colore verde più scuro.
Ora si va verso il mese di maggio e l’immagine sottostante, cortesia dell’IMN istituto Nazionale di Meteorologia, mostra molto bene la circolazione tipica del mese e come le varie zone del paese tropicale paradiso della biodiversità sono influenzate dall’indebolimento degli alisei nonchè dalle correnti più umide dal pacifico. la zona della riserva Karen, nel nord Pacifico, in particolare è caratterizzata nel mese da piogge a prevalente carattere di rovescio temporalesco con una pluviometria media di circa 240 mm.