Il luglio da poco conclusosi ha mostrato caratteristiche meteoclimatiche tutto sommato affini a quelle che si possono considerare tipiche dei mesi di luglio occorsi nel nuovo millennio, allorquando sono prevalsi, a più riprese, mesi estremamente caldi, con intense e prolungate onde di calore e precipitazioni molto scarse, il tutto salvo isolate eccezioni come quella del 2014.
Infatti luglio 2016 chiude con una anomalia termica di temperatura media su base regionale di +1,8°C rispetto alla media climatologica del trentennio 1971-2000, soprattutto grazie a valori massimi senza particolari eccessi ma costantemente elevati e con temperature minime notturne complessivamente superiori alla norma del periodo.
Tuttavia la percezione soggettiva di un luglio non particolarmente caldo, che non trova il sostegno dei dati, deriva in massima parte dal fatto che siamo oramai abituati a mesi estivi estremamente caldi se non roventi, per cui un mese che presenti moderate anomalie termiche positive viene considerato quasi come fresco o normale; inoltre un paio fasi moderatamente instabili con precipitazioni temporalesche hanno contribuito ad accrescere la sensazione di un mese non eccessivamente caldo.
In parte ciò è vero, ma siamo pur sempre in presenza del sesto mese di luglio più caldo dal 1950 a pari merito con luglio 2006 e luglio 1952. Il luglio più caldo della suddetta serie appartiene al 1980 con anomalia di temperatura media di -2,1°C; il più caldo è stato quello dello scorso anno con anomalia termica di +3,6°C.
Serie storica dal 1950 delle anomalie di temperatura media di luglio in Romagna. Fonte: Annali Idrologici, stazioni ARPAE ed ASMER
Peraltro, proprio il luglio 1952 fu considerato all’epoca un mese particolarmente caldo, proprio perché in quel periodo mesi del genere erano una assoluta rarità. Ma una distorta percezione della regolarità climatica è proprio frutto del sensibile riscaldamento occorso in particolare nell’ultimo ventennio, segnatamente proprio nella stagione estiva; in pratica è in corso una assuefazione a temperature, e non solo estive, sempre più elevate.
Nel corso del mese si sono succedute quattro ondate di caldo: la prima ad inizio mese; una seconda tra il giorno 9 ed il 12; la terza tra il 17 ed il 22; ed una quarta a fine mese, tra il 29 ed il 31. Tutte hanno però mostrato breve durata e non sono state caratterizzate da valori termici estremi, con picchi massimi intorno a 36-37°C su lughese e faentino. Valori minimi alquanto elevati sono stati diffusamente registrati tra i giorni 10 e 13, con punte massime superiori a 25°C su costa.
In merito alle precipitazioni il mese è risultato assai poco piovoso e temporalesco, sebbene gli accumuli pluviometrici mensili siano stati alquanto differenziati come è normale che sia quando le precipitazioni sono quasi esclusivamente di tipo convettivo (temporalesche, ovvero alla mesoscala).
Solo sul comparto riminese ed alcune aree del cesenate, intense precipitazioni sono occorse il giorno 15 con alcuni picchi areali su riminese superiori a 100 mm (oltre 150 mm a Cattolica), le quali hanno contribuito a determinate un mese con surplus pluviometrico, mentre sul resto della regione il mese è da considerarsi assai poco piovoso e con diffuse anomalie pluviometriche negative. In particolare su lughese le anomalie percentuali negative hanno talora superato il 90%.
A livello medio regionale l’anomalia percentuale precipitativa è stata di -52,8%, ovvero sono cadute meno della metà delle piogge attese in questo mese. Peraltro dal 2010 il mese centrale dell’estate mostra un calo della piovosità media del 30% su base regionale, con una sequenza di mesi molto secchi: 2010-2012-2013-2015-2016.
In sostanza il mese è complessivamente trascorso all’insegna della prevalente stabilità a causa di una modalità di circolazione che ha presentato anomalie bariche positive su area mediterranea settentrionale ed occidentale e fino al centro Europa; negative su Europa settentrionale. Pertanto il flusso perturbato atlantico è stato costretto a fluire a latitudini alquanto elevate (ancora di più rispetto ai caratteri tipici del mese) consentendo a pochi e moderati sistemi frontali di fare il loro ingresso da ovest o nord-ovest sulla nostra penisola complicando solo occasionalmente in ciclogenesi secondarie al suolo o strutturazione di cut-off a lenta evoluzione alle quote superiori. Nel contempo hanno ampiamente prevalso cellule o promontori anticiclonici sub-tropicali a tutte le quote ma con contributi nord africani nei bassi strati tutto sommato non particolarmente frequenti.
Anomalia della pressione al suolo di luglio 2016 rispetto al trentennio 1981-2010. Fonte: NCEP/NCAR Reanalysis
Dunque consegniamo agli archivi un luglio 2016 caldo e poco piovoso (ad eccezione del riminese), anche se ben lontano dal recente e terribile luglio 2015.