Come era ampiamente preventivabile luglio 2015 ha chiuso anche in Romagna come il più caldo almeno dal 1920, ma non è escluso che ciò sia valido anche più a ritroso nel tempo come indicato dall’analisi dell’ISAC-CNR:

http://www.isac.cnr.it/~climstor/climate_news.html

Prendendo in considerazione alcune stazioni di rilevamento sparse nel territorio romagnolo, luglio 2015 risulta come ampiamente il più caldo delle rispettive serie storiche, sia a livello di temperature medie che di temperature minime e massime, come sintetizzato nella seguente tabella:

tab 1

Come si può notare luglio 2015 supera ovunque i precedenti record di temperatura media mensile che, a seconda delle zone, appartenevano in precedenza agli anni 1950-2003-2012.

Solo per quanto concerne le stazioni di Forlì e Cesena il luglio 2015 supera di pochissimo i valori toccati rispettivamente nel 1950 e nel 2003, ma in ogni caso il mese appena terminato conquista ovunque la palma di più caldo dal 1920.

Ma altri indicatori climatici ben rendono l’idea di quanto anormalmente caldo sia stato il mese in questione; ad esempio considerando il numero di giorni con temperatura massima superiore a 35°C otteniamo il seguente prospetto:

tab 2

Dall’analisi relativa a questo indicatore sono state esclude le località costiere, dal momento che, grazie all’effetto mitigatore del mare Adriatico, il raggiungimento di temperature massime superiori alla soglia prescelta non è particolarmente frequente e nel contempo vincolato al verificarsi di flussi sudoccidentali in discesa dai rilievi (fohn appenninico), pertanto poco significativo statisticamente.

Ebbene, nel luglio 2015 il numero medio di giorni con temperatura massima superiore a 35°C è stato quintuplicato nella bassa pianura ravennate (Alfonsine), quasi quadruplicato a Forlì, e sostanzialmente triplicato a Faenza e Cesena. Anche in questo caso il quadro sulla severità del caldo occorso in luglio 2015 non necessita di ulteriori commenti.

Da notare inoltre che, nel trentennio climatologico di riferimento, il superamento della soglia dei 35°C di temperatura massima era tutt’altro che frequente, ed i pochi giorni che si contavano nell’arco del mese di luglio erano quasi coincidenti con il valore complessivo dell’intera estate, mentre oggi avere un pomeriggio nel quale la temperatura massima raggiunge tale soglia, viene considerato quasi normale, anche se normale non lo sarebbe affatto.

Ma un ulteriore aspetto contribuisce a caratterizzare sensibilmente questo incredibile luglio, ovvero il numero di notti “tropicali” vale a dire le notti durante le quali la temperatura dell’aria non riesce a scendere al di sotto dei 20°C:

tab 3

Il dato riguardante il numero di notti tropicali è ancora più eclatante, con particolare riferimento alle stazioni ubicate nei centri urbani, laddove l’anomalia rispetto alla norma climatologica è stata di circa 20 giorni (o meglio notti), con valori praticamente quadruplicati. Rilevante, in ogni caso, anche il dato di una stazione collocata in aperta campagna (Alfonsine) con dato più che triplicato.

Del resto il caldissimo luglio 2015 spicca particolarmente sul grafico delle anomalie termiche mensili (temperature medie su un campione di venti stazioni di rilevamento sparse sul territorio romagnolo) in base al valore climatologico di periodo 1971-2000:

grafico

Anomalie di temp. media di luglio dal 1950 in Romagna: Fonte: Annali Idrologici e rete Arpa-SIMC

 Il luglio 2015, con una anomalia termica (temperatura media di +3,7°C), è nettamente il più caldo della serie che in questo caso parte dal 1950, soppiantando decisamente il luglio 1983 che in precedenza deteneva la palma del più caldo. Nel contempo si può notare come nell’ultimo decennio si sia manifestata una netta prevalenza di mesi di luglio caldi o molto caldi.

Così come occorso in altri comparti territoriali della regione, luglio 2015 risulta anche il mese più caldo in assoluto di una serie storica che parte dal 1920 (comprendendo quindi anche gli altri mesi estivi); tuttavia tale primato non è omogeneamente valido sul comparto romagnolo, dal momento che si notano alcune diversificazioni correlate alle fasce geografiche:

tab 4

In generale nelle aree di pianura interna del ravennate la temperatura media di luglio 2015 non ha superato quella di agosto 2003, con le località di Alfonsine, Bagnacavallo e Faenza che mostrano uno scarto, a favore dell’agosto 2003, oscillante tra -0,4 e -0,7°C.

Diversa invece la situazione nella fascia costiera e su forlivese-cesenate, laddove luglio 2015 eguaglia (Forlì) o supera (Ravenna, Cesena e Rimini), il famigerato agosto 2003.

La causa di tale diversificazione risiede nel fatto che nell’agosto 2003 si ebbero diverse giornate con debole o moderato fohn appenninico (garbino) il quale raggiunse con estrema facilità anche le aree collocate a rispettabile distanza dai rilievi, contribuendo alla determinazione di altissimi valori di temperatura media anche sulle zone di bassa pianura ravennate.

Nel recente luglio 2015, l’incidenza di flussi catabatici di provenienza appenninica (SW) è stata, sulle medesime aree, inferiore, o comunque non particolarmente costante, mentre sulla fascia di pianura pedecollinare la frequenza è risultata maggiore. Ciò ha in buona parte regolato l’andamento termico mensile, mentre su fascia costiera un ulteriore contributo al verificarsi di alte temperature medie giornaliere è stato fornito da correnti sudorientali marittime in scorrimento su acque superficiali particolarmente calde, anche nelle ore notturne (con valori minimi particolarmente elevati).

Un luglio 2015 che quindi consegniamo, con un ruolo di primissimo piano, alla storia climatologica regionale, e che sostanzialmente non fa altro che confermare un preoccupante trend termico estivo già in atto da almeno un ventennio, e che trova massima espressione nelle caldissime estati del 2001-2003-2007-2008-2009-2011-2012-2013 e, senza timore di smentita, 2015, che, peraltro, possiamo anticipare si piazzerà sul podio delle più calde in assoluto almeno dal 1920.

P. Randi