L’espressione “zona Cesarini è usata comunemente per indicare i minuti conclusivi e di recupero in un evento sportivo, in particolare nel calcio, e deriva dal calciatore Renato Cesarini, mezzala juventina degli anni trenta il quale realizzò diversi gol nei minuti finali di partita.

La metafora calza a pennello per l’inverno 2015-2016 che, nonostante sia meteorologicamente terminato, ce la sta mettendo tutta per segnare qualche gol in extremis allo scopo di renderne il passivo meno severo.

Infatti tra il 2 ed il 3 marzo la neve è tornata ad imbiancare i nostri rilievi spingendosi a quote alquanto basse fino a sfiorare le aree pianeggianti, specie tra Emilia centro-orientale e Romagna, complice un deciso sebbene transitorio calo termico messo in atto da una veloce irruzione di aria polare marittima. Nulla di strano, e non dobbiamo scordare le ben più abbondanti nevicate del 9-10 marzo 2010 e del 2-3 marzo 2011, che testimoniano, senza andare troppo indietro nel tempo, come marzo possa presentare episodi, magari brevi, del tutto invernali.

In ogni caso, dopo una invernata sotto molti aspetti “difficile”, il rinnovato dinamismo venutosi a verificare tra febbraio e questo esordio di marzo ha consentito ai nostri monti di rimettere l’abito bianco, spesso a quote un po’ elevate, ma è già qualcosa rispetto al nulla dei mesi precedenti.

 

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