Spieghiamo subito che non è una parolaccia, bensì un indice che viene sempre più tenuto in considerazione per determinare la posizione media degli anticicloni.
Un ben ritrovati a tutti i lettori che seguono assiduamente questo appuntamento settimanale e anche un ben venuti a coloro che invece ci leggono saltuariamente o addirittura per la prima volta.
Nell’appuntamento di oggi avremo modo di conoscere una sigla che per coloro che non “masticano” di meteorologia frequentemente può risultare nuova: ci riferiamo all’indice ITCZ. Innanzitutto questa altri non è che una abbreviazione che sta a significare Inter Tropical Convergence Zone.
In pratica è la zona intertropicale dove vanno a confluire gli alisei, in altri termini ancora, per semplificare molto il discorso, è la cintura dove prevalgono le zone anticicloniche. Durante il nostro semestre caldo questa zona sale di latitudine e viceversa durante il semestre freddo ridiscende di latitudine e il tutto viene appunto rilevato da questo indice.
Questo indice è molto utile in quanto se presenta valori elevati, altrettanto elevata sarà la possibilità di rilevare zone anticicloniche su latitudini più elevate. E se dunque in piena estate questo valore sale oltre quella che è la media, è molto probabile che si manifestino rimonte anticicloniche sub tropicali a latitudini dove normalmente non dovrebbero giungere o comunque giungere meno frequentemente ed anche l’anticiclone delle Azzorre invece di occupare quelli che sono i suoi classici paralleli di competenza, sale a sua volta di latitudine portando estati più miti del normale in zone geografiche che solitamente non familiarizzano con questo tipo di tempo.
E purtroppo in queste ultime estati abbiamo avuto modo di registrare questi tipi di situazioni: basti pensare all’anticiclone sub tropicale che razza di estate ha sfornato sulla nostra penisola e sulla Francia nel 2003 e che cosa ha rappresentato l’estate 2005 per la Penisola Iberica. Ma non solo: l’anticiclone delle Azzorre spesso e sovente ha occupato una posizione più elevata di latitudine ed in centro all’Atlantico: ecco spiegati gli infiniti scambi meridiani di questa estate che alla fine hanno determinato un saldo termico sulla nostra regione pressoché normale ma frutto di straordinari alti e bassi.
Una ultima cosa da dire su questo indice: ecco svelato il motivo per il quale le depressioni nord Atlantiche di fatto non possono o comunque non riescono in piena estate a penetrare con il vero fulcro della loro circolazione alle nostre latitudini ma lo possono fare soltanto attraverso cut-off a seguito di rimonte anticicloniche ad alte latitudini. Col progressivo abbassarsi dell’indice a braccetto con l’avanzare della stagione, si noteranno col trascorrere dei mesi, incursioni depressionarie sempre a latitudini più basse.
Marco Muratori