Il bollettino dell’Osservatorio Geofisico del 10 giugno 1994 riportava, nella situazione generale: “La presenza sulle Isole Britanniche dell’anticiclone delle Azzorre determina un afflusso di aria fredda verso il bacino occidentale del Mediterraneo ove si prevede per il fine settimana ancora maltempo di tipo autunnale per l’attivazione di una zona di bassa pressione, le regioni più esposte a tale tipo di tempo risulteranno le nord-orientali”.

Rrea00219940610 Rrea00119940610Il risultato di quella depressione tirrenica piovosa, inusuale per la stagione, furono piogge intense, abbondanti e prolungate, come riporta il libro “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche” in cui potete trovare ulteriori notizie e cronache. Fra il giorno 9 e il giorno 13 all’Osservatorio di Modena si cumulano 96.1 mm di pioggia, con valori veramente consistenti in Appennino, a  Sestola ben 305.4 mm. La piena dei fiumi Secchia e Panaro, anomala per il mese di giugno, viene contenuta grazie alle casse d’espansione, ciò nonostante si verificano numerosi problemi e disagi fra cui lo straripamento del Panaro a Marano il 12 giugno e la chiusura di molti ponti, oltre ai consueti danni in città nei quartieri più esposti al reticolo di canali minori, fra cui la zona del Ponte della Bertola e di Navicello.A seguito delle piogge intense vi furono notevoli danni e problemi anche nel bolognese e nel reggiano, tanto che fu dichiarato lo stato di eccezionalità per le piogge alluvionali. I giorni 11 e 12 il termometro non arrivò nemmeno a 15°C a Modena, soli 14.1°C la temperatura massima del giorno 12, che è la più bassa temperatura massima mai registrata nel mese di giugno a Modena.

Erano peraltro in corso, in quei giorni, le elezioni europee, e le piogge provocarono disagi anche in alcuni seggi elettorali, come riporta l’archivio di Repubblica.it:A Modena, nel pomeriggio, quando si temeva lo straripamento del canale Naviglio che la costeggia, una decina di seggi dei quartieri Sacco e Crocetta sono stati trasferiti dal piano terra al primo piano delle scuole dove erano ospitati, per evitare che l’ acqua arrivasse alle cabine. A Bologna si è rischiata la stessa situazione, ma solo tre seggi nel comune di Pianoro, verso l’ Appennino, sono stati trasferiti in mattinata da una scuola elementare invasa dall’ acqua ad una scuola media.”

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piena del 1994 alle Casse d’espansione del fiume secchia, foto Luca Lombroso

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piena del 1994 alle Casse d’espansione del fiume secchia, foto Luca Lombroso

 

Riportiamo infine una scansione dell’articolo pubblicato sulla rivista AER del Servizio Meteorologico della Regione Emilia Romagna, dove gli autori Carlo Cacciamani e al. presentano una interessante “Analisi della situazione alluvionale del 12-15 giugno 1994. La frase conclusiva “ancor auna volta è emersa l’assoluta necessità di una costante opera di manutenzione dei corsi d’acqua…” è ancora decisamente valida e di attualità al giorno d’oggi.

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Rivista AER 6)1994, da archivio personale di Luca Lombroso

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