Il Racconto dell’Alluvione a Modena
di LUCA LOMBROSO tratto da Nimbus
Racconto completo su: http://www.nimbus.it/eventi/2014/140123alluvioneModenese.htm
“La situazione meteorologica responsabile delle precipitazioni alluvionali del 17-19 gennaio 2014 in Emilia è quella tipica di altri grandi eventi del passato, con la presenza di una profonda saccatura di origine nord-atlantica.
Il tutto ha preso origine il giorno 17 gennaio 2014 (dopo che già il 13-14 si erano verificate piogge abbondanti in Appennino, anche > 150 mm), con l’approfondimento della depressione atlantica “Helga” verso la Spagna e l’avvicinarsi di un esteso e intenso sistema frontale, preceduto da scirocco. Nell’ambito di tale flusso, il 18 gennaio si è formata una depressione secondaria sul Golfo di Genova, modesta ma determinante per l’Appennino, con un fronte stazionario ondulato fra Sardegna, Corsica e Pianura Padana (ramo caldo sull’Appennino): ne sono derivate intense precipitazioni piovose fin presso il crinale, a carattere convettivo e accentuate dell’interferenza con l’orografia.
Il giorno 19 gennaio sulla Spagna si è formato un altro minimo barico secondario denominato “Ilona” dal Dipartimento di Meteorologia dell’Università di Berlino, che poi si è chiuso («cut off») sulla Sardegna determinando l’ultima fase di piogge diffuse e intense.
Sulla pianura modenese e reggiana le piogge non sono state particolarmente abbondanti. A Modena-Osservatorio Geofisico, 22.9 mm il 19 gennaio e complessivamente nell’episodio 44.5 mm fra il 17 e il 19. Inconsueto però, per la stagione, il temporale osservato nella serata di sabato 18 gennaio, con tuoni e fulmini durante un forte rovescio di pioggia, come in piena estate.
Se le piogge in pianura non giustificano la grande piena fluviale sviluppatasi nel Modenese, quelle dell’Appennino invece risultano particolarmente abbondanti e straordinarie, soprattutto per il periodo dell’anno. Questo a causa della configurazione sinottica, che accentua le precipitazioni sui crinali appenninici per il sollevamento orografico forzato – sul lato toscano – dei flussi perturbati meridionali, carichi di umidità raccolta nel lungo viaggio dello scirocco sopra al Mediterraneo.
Peraltro, fattore determinante e anche questo inconsueto per gennaio, l’isoterma 0 °C elevata e la conseguente caduta di neve solo sulle cime più alte dell’Appennino Tosco-Emiliano (come all’osservatorio del Monte Cimone, 2165 m). ”
Racconto preso da http://www.nimbus.it/eventi/2014/140123alluvioneModenese.htm