Parliamo oggi dell‘indice UV
CHE COSA E’
L´Indice Universale della Radiazione UV Solare (UVI) descrive il livello di radiazione UV solare che raggiunge la superficie terrestre in una certa area. I valori dell´indice variano da zero in su: più è alto il valore dell´indice, maggiore è il potenziale di danno per la pelle e per gli occhi e minore è il tempo necessario perché detto danno si verifichi. L´Indice UV è stato concepito nell´ottica di aumentare la consapevolezza della popolazione sui rischi di una eccessiva esposizione alla radiazione solare ed è stato sviluppato nell´ambito di una collaborazione tra l´Organizzazione Mondiale della Sanità, il Programma per l´Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), l´Organizzazione Meteorologica Mondiale e la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti (ICNIRP).
I livelli di radiazione UV e quindi i valori dell´indice variano nell´arco della giornata. Nel riportare l´UVI, maggiore enfasi viene posta al livello massimo di radiazione UV di un dato giorno. Detto massimo è presente durante un periodo di quattro ore centrate sul mezzogiorno solare. A seconda della località geografica e dell´applicazione o meno dell´ora legale, il mezzogiorno solare cade tra il mezzogiorno locale e le 2 del pomeriggio.
Nella comunicazione dei valori assunti dall´indice UV, vengono usualmente definite delle categorie di esposizione a cui è associata una scala cromatica. La comunicazione dei livelli di esposizione e dei relativi consigli comportamentali è basata sulle categorie di esposizione. L´indice UV non tiene conto, nella valutazione del rischio di danno alla pelle, delle specifiche caratteristiche dei soggetti esposti; per stimare con maggiore accuratezza il rischio individuale è necessario considerare sia il livello di esposizione che le caratteristiche individuali (essenzialmente rappresentate dal fototipo). Va ricordato che il rischio di danno agli occhi non è strettamente legato al fototipo.
Nella nostra regione i picchi più elevati di UV vengono raggiunti tra le ore 12 e le ore 15 con il picco stimabile intorno alle ore 13. Ovviamente in condizione di cielo sereno: se alle ore 13 il cielo è nuvoloso mentre alle 15 è sereno il picco più alto può essere raggiunto alle ore 15.
Un ruolo fondamentale per proteggere il nostro corpo ai raggi del sole è l’uso di creme su tutte le parti esposte al sole. L’esposizione al sole sul lungo periodo può causare l’invecchiamento precoce della pelle e aumentare il rischio di tumori!
Bisogna tenere presente, però, che i filtri delle creme solari proteggono soprattutto dai raggi UVB, meno dagli UVA. Questi ultimi hanno un’energia inferiore ai primi e perciò son considerati meno dannosi, ma sono in realtà più insidiosi: infatti la loro energia è costante in tutte le ore del giorno e penetrano più in profondità nella pelle.
Ecco qualche regola per l’abbronzatura:
- evitare l’esposizione nelle ore della giornata in cui i raggi solari sono più potenti, tra le 12 e le 16;
- prendere il sole con gradualità per evitare di traumatizzare la pelle;
- evitare l’esposizione prolungata, perché la discriminante per i danni cutanei è la sua durata;
- proteggere il corpo con gli indumenti e la testa con cappelli e bandane;
- mantenere idratato il corpo bevendo molta acqua;
- utilizzare creme solari che abbinino allo schermo protettivo anche antiossidanti per combattere l’invecchiamento cutaneo;
- spalmare la protezione solare almeno un quarto d’ora prima di esporsi al sole;
- applicare più volte le creme durante l’esposizione, soprattutto dopo il bagno o la doccia, dato che la protezione ha una durata media di protezione di due ore;
- spalmare i prodotti in modo omogeneo sul corpo senza massaggiare, perché il massaggio favorisce la penetrazione del prodotto e ne diminuisce così il fattore protettivo.
Ecco perchè si dice tanto “evitare di prendere il sole nelle ore più calde”: magari adesso si prende solo una scottatura che passa in pochi giorni, ma poi la pelle ne risente con gli anni a venire…
Fonte spiegazione indice UV: ARPA