“Caro amico ti scrivo” cantava il compianto Lucio Dalla tra fine anni ’70 e primi anni ’80, e la citazione “musicale” cade in questa occasione a proposito. Lungi da ASMER affrontare aspetti squisitamente politici che peraltro non le competono, ma trattandosi di una Associazione di Promozione Sociale, ed avendo tra gli obiettivi principali quello di divulgare nel modo più corretto possibile gli aspetti scientifici legati al Climate Change, è inevitabile che i proclami e le prime iniziative in tema di politiche ambientali del neo-eletto presidente statunitense Trump abbiano suscitato più di una perplessità.

Non è passato molto tempo dagli accordi internazionali di Parigi (COP21) sul tema del cambiamento climatico, eppure già corriamo il rischio di vedere vanificati gli sforzi fino a quel momento compiuti. Indubbiamente la materia riguardante le politiche energetiche è alquanto complessa, e sedere sul ponte di comando di una grande nazione sottopone inevitabilmente l’incaricato di enormi pressioni di tipo economico.  Sta di fatto però che i primi mesi della presidenza Trump non sono stati affatto tranquillizzanti sul fronte del contenimento dei fattori antropici, ritenuti oramai dalla quasi totalità della comunità scientifica, estremamente importanti nell’evoluzione dei cambiamenti climatici. Si è infatti passati da semplici proclami, che potevano avere un certo impatto mediatico sugli elettori ma non oltre, alla vera e propria messa in pratica di alcune misure che vanno in senso diametralmente opposto rispetto alle indicazioni sottoscritte nel corso del COP21 di Parigi.

Ed allora il nostro Lombroso, assai sensibile a questa tematica ed in tal senso autore di diversi libri (peraltro in più di una occasione vincitori di importanti premi e riconoscimenti letterari, tra cui il recente “Ciao Fossili“), ha preso carta e penna scrivendo proprio al presidente Donald Trump.

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Prendendo spunto dalle misure o già adottate o annunciate dagli USA in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per contenere l’azione del cambiamento climatico, il nostro Luca, definendosi giustamente “cittadino della Terra”, invita cordialmente Trump a riflettere a fondo sulla questione del “climate change” prima di adottare qualsiasi ulteriore decisione. Le sue misure interesseranno non solo gli Stati Uniti d’America, ma il mondo intero, con conseguenze sui giovani e le future generazioni.

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Certamente, con particolare riferimento a queste ore, il presidente Trump sarà molto impegnato, ma vogliamo pensare che nei ritagli di tempo che gli saranno concessi possa leggere il libro “Ciao Fossili” che è stato allegato come presente alla lettera. Magari non tutto d’un fiato come si farebbe con un romanzo d’avventura, ma un poco alla volta, così da riflettere meglio sulle conseguenze che potrebbero avere decisioni politiche troppo avventate proprio su questo tema, che è poi quello che ci compete.

ciao

La versione integrale della lettera inviata a Trump è disponibile qui:

https://lucalombroso.wordpress.com/2017/04/06/dear-president-mr-donald-trump/

Sperare non costa nulla e comunque un plauso all’iniziativa di Luca Lombroso è d’obbligo.