il mese di giugno zoppicante, almeno in questa sua prima parte di quest’anno (2016, ndr) non stupisce noi “meteo nostalgici”. Non è la prima volta che succede, nemmeno in questi anni calienti di inizio XXI secolo, anzi negli anni 1990 giugno è stato frequentemente piovoso e fresco soprattutto nella prima parte del mese.

Proprio in questi giorni, tanto per fare un esempio, nel bollettino dell’osservatorio Geofisico scrivevo “La presenza sulle Isole Britanniche dell’anticiclone delle Azzorre determina un afflusso di aria fredda verso il bacino occidentale del Mediterraneo ove si prevede per il fine settimana ancora maltempo di tipo autunnale per l’attivazione di una zona di bassa pressione, le regioni più esposte a tale tipo di tempo risulteranno le nord-orientali”.

Il risultato di quella depressione tirrenica piovosa, inusuale per la stagione, furono piogge intense, abbondanti e prolungate, come riporta “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche” in cui potete trovare ulteriori notizie e cronache. Fra il giorno 9 e il giorno 13 all’Osservatorio di Modena si cumulano 96.1 mm di pioggia, con valori veramente consistenti in Appennino, a  Sestola ben 305.4 mm. La piena dei fiumi Secchia e Panaro viene contenuta grazie alle casse d’espansione, ciò nonostante si verificano numerosi problemi e disagi fra cui lo straripamento del Panaro a Marano il 12 giugno e la chiusura di molti ponti, oltre ai consueti danni in città nei quartieri più esposti al reticolo di canali minori, fra cui la zona del Ponte della Bertola e di Navicello.A seguito delle piogge intense vi furono notevoli danni e problemi anche nel bolognese e nel reggiano, tanto che fu dichiarato lo stato di eccezionalità per le piogge alluvionali. I giorni 11 e 12 il termometro non arrivò nemmeno a 15°C a Modena, soli 14.1°C la temperatura massima del giorno 12, che è la più bassa temperatura massima mai registrata nel mese di giugno a Modena.

per la cronaca, e per dimostrare che nulla implicano questi episodi sull’andamento che poi segue nell’estate, il caldo arrivò a metà e ancor più a fine mese, 32.1°c il giorno 24 e luglio e soprattutto agosto furono decisamente caldi con picchi di 34.7°C il 4 luglio e 36.3°C il 10 agosto.

Episodio bis di freddo e pioggia a giugno l’anno successivo, il giorno 24 del giugno 1995 vide addirittura neve a 1300 m in Appennino.

Insomma, mettetevi il cuore in pace che il riscaldamento globale non è sparito, anzi tutt’altro, guardare a questi episodi, locali e temporanei, come controtendenza del global warming è un po’ come considerare gli uccelli che volano una smentita della forza di gravità. Tanto più che, come dimostrato dai dati di Modena e della Romagna, la stagione in corso, senz’altro instabile e piovosa, non è certo fredda, anzi!

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piena del 1994 alle Casse d’espansione del fiume secchia, foto Luca Lombroso

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piena del 1994 alle Casse d’espansione del fiume secchia, foto Luca Lombroso