Questa rassegna dei microclimi provinciali vuole essere una descrizione minuziosa dell’enorme varietà di situazioni meteorologiche che possono incontrarsi nella nostra regione.

Foto Ramon Rubino

Foto Ramon Rubino

La Provincia di Rimini, non particolarmente estesa, occupa la fascia costiera più meridionale della Romagna, con un entroterra costituito da un settore pianeggiante nella zona nord esteso anche diversi chilometri, in progressiva riduzione procedendo verso sud fino a scomparire nelle zone di Riccione e Cattolica e una fascia collinare e montuosa appenninica.

Cominciando dalla descrizione del clima estivo, possiamo innanzitutto dire che nella fascia costiera il mare esercita il suo influsso ovviamente in modo decisivo in una provincia comunque dove l’Adriatico appare influente un po’ ovunque. Si diceva dell’estate nella fascia costiera: in questo settore le temperature massime spesso accade che non vengono registrare tra le 16.00 e le 17.00 come accade in quasi tutte le zone, ma prima. Infatti al riscaldamento mattutino esercitato dal sole, segue la quasi immancabile brezza pomeridiana che abbassa i valori termici rendendo sicuramente più gradevoli le temperature anche in presenza di robusti anticicloni.

La costituzione territoriale di questa provincia, incastonata tra mare e dorsale appenninica rende anche le montagne particolarmente influenti da un punto di vista climatico. Le temperature estive (anche invernali) più elevate non si raggiungono in regime di alta pressione consolidata causa, come detto prima, le brezze, ma quando in fase prefrontale o per particolari posizioni dell’alta pressione, si alza con forza il vento da sud ovest (che da queste parti viene chiamato “garbino”) e con esso anche la colonnina di mercurio essendo vento di caduta dall’Appennino.

Va in ogni modo detto che l’effetto delle brezze non penetra per moltissimi chilometri all’interno e dunque in quella sottile fascia di pianura dove l’effetto benefico del venticello marino non arriva, inevitabilmente le caratteristiche del tempo tendono più a somigliare a quelle di tante altre zone pianeggianti dell’Emilia Romagna.

Le precipitazioni estive non sono di norma particolarmente frequenti e assumono prevalentemente la forma temporalesca. In montagna il discorso in parte cambia per effetto termoconvettivo orografico e dunque gli annuvolamenti pomeridiani ed eventuali fenomeni sono statisticamente più probabili.

In inverno le temperature anche in questo caso sono influenzate dal mare. I valori minimi costieri infatti non sono così bassi come nelle altre zone interne pianeggianti dell’Emilia Romagna. Il mare gioca anche un ruolo importante su un vento assai famoso come la bora. Le nevicate, non altrettanto frequenti rispetto al resto di buona parte della regione in realtà non avvengono quasi mai con questo vento come erroneamente si è portati a credere.

Infatti la bora causa un innalzamento del gradiente termico (il differenziale di temperatura che si incontra con il variare della quota di altitudine) e per la quasi totalità dei casi questo significa che la colonnina di mercurio si alza e fin verso i 300/400 metri s.l.m. difficilmente in queste condizioni nevica. In passato la bora con neve era un po’ più frequente a causa dei valori medi delle temperature medie un po’ più bassi rispetto a quelli dei nostri giorni.

Foto Andrea Raggini

Foto Andrea Raggini

Il vero vento che porta la neve nella costa riminese è il Nord Ovest, che altro non fa che convogliare il freddo presente nei bassi strati dalla Pianura Padana. Come detto in montagna le cose sono diverse, infatti innanzitutto dalle quote medie nevica con bora per effetto stau e gli accumuli, soprattutto oltre i 700/800 metri in questi casi sono di assoluto rispetto anche perché la provincia di Rimini è esposta agli afflussi di aria proveniente dai Balcani come nessun altra in Emilia Romagna.

Il Garbino invece spesso e volentieri, con perturbazioni provenienti dall’Atlantico ci mette il suo zampino decisivo, alzando le temperature e non di poco in Pianura e “divorando” in poco tempo anche accumuli nevosi in alta montagna. In provincia di Rimini infine non si può mai parlare di neve da cuscino freddo derivante da precedenti afflussi di aria gelida.

Le nevicate dunque sono sempre da irruzione o da passaggi di minimi depressionari, mai da scorrimento di aria calda su strato più freddo.

Marco Muratori