I dati termici rilevati sul territorio non ammettono dubbi e, almeno in questa circostanza, il titolo è tutto tranne che macchiato da eccessiva enfatizzazione. Giugno 2003 rimarrà a lungo impresso nella storia climatologica locale, non tanto sotto il profilo pluviometrico (benchè caratterizzato da precipitazioni molto scarse), quanto sotto quello termico. Tralasciando per motivi di spazio i fattori che hanno contribuito alla determinazione di una fase di persistente omega blocking, con Mediterraneo centrale costantemente sovrastato in media troposfera dal polo positivo di diretta estrazione subtropicale nordafricana, rimangono i dati osservati che, sia a livello di valori medi mensili, che a livello di valori estremi, non trovano alcun precedente di siffatta eccezionalità quantomeno negli ultimi 100 anni.

caldoAlcuni di questi dati possono essere sintetizzati come segue:

-Temperatura massima media mensile:
Conselice……………. 33,4°C (26,9)
Alfonsine……………… 32,9°C (26,8)
Lugo……………………. 33,4°C (27,2)
Faenza………………… 33,7°C (26,8)
Ravenna……………… 30,9°C (24,8)
Cervia………………….. 30,8°C (25,0)
Forlì …………………….. 32,3°C (26,4)
Rimini………………….. 29,6°C (25,6)

Tra parentesi sono riportati i valori medi climatologici di periodo 1960-1989

Le anomalie positive sono rilevantissime, e comprese tra i 6-7°C della pianura interna ed i 5-6°C della fascia costiera. Basti pensare che detti valori rappresenterebbero discrete anomalie positive anche in piena estate, e cioè nel periodo compreso tra la 3° decade di luglio e la 1° decade di agosto, allorquando le massime medie giornaliere dovrebbero oscillare tra i 30,5° ed i 31,5°C circa.
Da rilevare inoltre come la 2° decade del mese (la più calda in assoluto) abbia visto anomalie positive prossime a 10°C su tutto il comparto territoriale, stabilendo un primato assoluto destinato a permanere tale per lungo tempo.

Di minore entità le anomalie positive concernenti le temperature minime che, grazie a nottate quasi sempre serene e con calme anemologiche con conseguenti discrete perdite per irraggiamento, si sono attestate su scarti di 2,2°/2,5°C.

Ad eccezione della sola fascia costiera, mitigata in parte dalle brezze pomeridiane in entrata dal mare Adratico, le massime diurne si sono portate sopra i 30°C per 24 giorni consecutivi (dal 5 al 28 giugno), ed in 11 di questi hanno superato i 35°C, ponendo in essere una eccezionalità climatica di straordinario spessore.

Due sono state le fasi più critiche di caldo eccezionale: dal giorno 9 al 15 per effetto della forte subsidenza (compressione adiabatica) verso i bassi strati di aria molto calda ascrivibile all’azione di altissimi valori di geopotenziale in medioalta troposfera (piano isobarico di 500 hPa posto a quasi 6000 mt. di quota); e dal 22 al 26 per effetto avvettivo di flussi in bassa troposfera orientati da SSW con trasporto di aria caldissima di recente origine sahariana, in una configurazione barica di tipo prefrontale con episodi di fohn appenninico. Se da un lato i maggiori rialzi termici sono occorsi in questa seconda fase, favoriti da catabasi orografica per venti di caduta dai rilievi appenninici, sotto il profilo puramente sinottico appare di maggiore singolarità quella occorsa tra il giorno 9 ed il 15, se non altro per l’intensità della pulsazione meridiana da parte del promontorio dinamico nordafricano.

Rimarchevoli anche i valori massimi assoluti raggiunti in questo straordinario giugno 2003:

Conselice …………………..37,9°C nei giorni 13 e 25
Alfonsine …………………… 37,8°C il giorno 25
Lugo ………………………….. 37,7°C nei giorni 13 e 25
Faenza……………………….. 37,9°C il giorno 24
Ravenna…………………….. 34,4°C il giorno 12
Cervia…………………………. 34,4°C il giorno 23
Forlì ……………………………. 37,1°C il giorno 24
Rimini ………………………….34,4°C il giorno 23

I valori occorsi nelle località di Conselice, Lugo, Faenza e Forlì stabiliscono i nuovi primati di caldo assoluto relativamente al mese di giugno dal dopoguerra ad oggi.
Per trovare un mese di giugno con anomalie termiche positive simili, sebbene di poco inferiori all’ultimo scorso, bisogna risalire all’anno 1917 con una lunga fase torrida da metà a fine mese, e, notizia poco confortante sotto il profilo statistico-storico, l’estate di quell’anno proseguì caldissima fino a tutto il mese di agosto compreso; infatti a tutt’oggi l’estate 1917 rimane, quantomeno nella bassa pianura romagnola, l’estate più calda di sempre con valore medio stagionale di 24,4°C nella località di Alfonsine (RA).

Il parallelismo storico-climatologico tra le due annate sussiste anche sotto il profilo pluviometrico, poiché anche allora il decorso stagionale primaverile-estivo fu caratterizzato da forti anomalie negative da aprile a settembre (ad Alfonsine 145 mm di pioggia nei 6 mesi con soli 53 mm nel trimestre estivo, ossia meno di un terzo della norma climatologica).

Articolo di Pierluigi Randi