I “Buchi nel cielo”: curioso fenomeno a Cesenatico. Di cosa si tratta?

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In inglese  vengono chiamati “fallstreak hole”, in Italia li chiamiamo semplicemente “Buchi nelle nuvole”. Non è un fenomeno alieno, determinato dalle “scie chimiche” che alcuni professano come una fede. Bisogna considerare che grazie ai social network questi fenomeni sono visti con maggiore frequenza grazie alla diffusione di cellulari e fotocamere: chi oggi non ha un cellulare? 10 anni fa chi aveva una fotocamera?

Ma torniamo sull’argomento. Questi “Buchi” sono spazi di forma circolare, molto grandi, che si formano solitamente in presenza di un cielo che vede nuvole di piccole dimensioni come batuffoli di cotone, i cosiddetti cirrocumuli ed altocumuli.
Questi “Buchi” si formano in poco tempo grazie al cambiamento dell’equilibrio della nuvola: le correnti d’aria portano i cristalli a quote più basse, “svuotando” in parte la nuvola, in pratica un pezzo della nuvola si stacca e lascia un vuoto. Di solito il buco continua ad allargarsi fino a quando non ha consumato l’intera nuvola, ma può anche accadere che il fenomeno si arresti e che il buco si richiuda se intervengono altre condizioni, come l’arrivo di un altro fronte di nubi o il passaggio di venti più forti in quota.

A seconda della quota, della pressione atmosferica e di altre variabili, le nuvole contengono gocce d’acqua sospese nell’aria e capita che le gocce non congelino anche se la temperatura intorno a loro è molto bassa e ben oltre il punto di congelamento. La sopraffusione fa sì che le gocce restino liquide fino a quando non interviene una perturbazione di qualche tipo, come un corpo estraneo, che altera l’equilibrio portando una goccia a congelare istantaneamente. Bastano pochi cristalli di ghiaccio appena formati per innescare il tutto.

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Questi fenomeni a volte sono innescati dal passaggio di un aeroplano che rompe lo stato di quiete delle gocce e innesca il loro congelamento. Nel buco spesso forma anche un arcobaleno che si forma grazie alla luce del sole che viene rifratta dai cristalli di ghiaccio. Per questo motivo il fenomeno viene spesso associato all’azione delle “scie chimiche”, come le chiamano i “complottisti”, ma che non c’entrano nulla. Basterebbe aprire un libro e leggere i fenomeni che esistono da sempre.