Schermata 2015-07-20 alle 23.04.37

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Questo è un articolo scientifical-scorrett, perché dice cose non rigorosamente scientifiche ma che, se ci meditiamo un attimo sono un fatto.

L’ondata di caldo in corso? È il riscaldamento globale, stupidi!

Chiaro, non intendo qui offendere nessuno, ma solo parafrase il titolo di Bloomberg Businessweek dopo l’uragano Sandy.

E’ vero, ribadisco che il singolo episodio non può essere attribuito al global warming, ma qui di singoli episodi ne abbiamo troppi e soprattutto si verificano, nel peggior modo possibile, i “singoli episodi” che proprpio ci si aspetta e ci si aspettava come conseguenza dei cambiamenti climatici.

E’ vero anche che la domanda corretta non è “l’ondata di caldo è dovuta al global warming?” ma un’altra: può il riscaldamento del pianeta e i conseguenti cambiamenti climatici aumentare la probabilità di ondate di caldo? La risposta è sì, nettamente si, e ne avevo parlato qui.

Non sto a ribadire i concetti, ma rendiamoci conto che stiamo giocando a una pericolosa lotteria, la lotteria delle catastrofi. Se il clima fosse un gioco ai dadi, dove ogni anno possiamo “puntare” sul fatto che, per esempio, la prossima estate sia fredda, fresca,normale, tiepida, calda (dove con questo rappresentiamo la normale variabilità interannuale), ora siamo di fronte, come già dissi, a un dado truccato: resta il freddo ma diventa meno probabile, e anche il fresco. Il normale, come lo scorso anno diventa bizzarro ovvero metà caldo e metà fresco. Tiepido e caldo diventano più probabili e compare il caldissimo! E quest’anno è uscito di nuovo il caldissimo!

Che ne sarà delle estati del futuro? Facciamo uno scenario, ottimistico, semplificato. 3°C di riscaldamento del pianeta che ne implicano 5°C in pianura padana, più accentuati in estate. Fate un po’ voi le temperature massime, in future ondate di caldo, con 5°C in più, pensate basti il condizionatore? E con l’acqua come la mettiamo? E l’energia? Il turismo, invernale ma anche estivo? E i nostri prodotti tipici?

Nel 2070 l “dado del clima” potrebbe cambiare facce, con la faccia fredda che corrisponde a quello che oggi è il caldo più incallito;  chi di noi ci sarà potrebbe raccontare ai nostri nipoti di queste estati che, a quel tempo, appariranno fresche!

Dunque, svegliamoci, come scrive Ugo Bardi su Effetto Risorse sembriamo un pugile suonato dai cazzotti dell’avversario; nessuno o quasi, soprattutto nei grandi media, pronuncia la parolina magica: global warming. Si è vero, meteorologicamente la causa è l’anticiclone africano, forse c’è lo zampino de El Nino o di lontane teleconnessioni col ritiro dei ghiacci artici marini o della modifica dei monsoni. Qualcuno si consola con le #meteobufale su imminenti ere glaciali, quasi che il meteoamatore, o anche la persona comune, voglia una rassicurazione, voglia leggere quel che vuole sentirsi dire.

Ma, rendiamoci conto e ammettiamolo, e soprattutto amici giornalisti titolatelo cubitale:  la vera causa dell’ondata di caldo in corso e delle mazzate che stiamo prendendo sotto forma di eventi estremi è il global warming.