EMILIA ROMAGNA On The Road
Scopriamo tutti i meravigliosi angoli della nostra regione
Il Castello di Canossa, Reggio Emilia
Benvenuti al secondo appuntamento di Emilia Romagna On The Road. Una rubrica pensata per farvi conoscere meglio luoghi celebri della nostra regione ma anche posti piccoli e poco conosciuti ma splendidi!
Oggi andiamo in Emilia, in provincia di Reggio Emilia, a Canossa. Canossa sorge a 219 metri s.l.m e conta circa 3.854 abitanti. Dista circa 45 minuti in auto dalla città di Reggio Emilia.
Canossa racchiude suggestive bellezze architettoniche rappresentate dai castelli matildici, emblema del dominio della Grancontessa Matilde di Canossa, protagonista indiscussa del Medioevo.
I ruderi del castello, che sorgono su un’aspra rupe a ridosso dell’abitato di Canossa, tra il torrente Crostolo ed il fiume Enza, dominano con ampia vista il paesaggio delle valli sottostanti che è stata fonte d’ispirazione di narratori e poeti. Ludovico Ariosto, che vi soggiornò, nell’Orlando Furioso descrisse la rupe su cui immaginava sorgesse la rocca incantata di Atlante .
Il sasso di Canossa, dal punto di vista geologico, è costituito da calcare oligocenico, e si eleva a 576 metri sul livello del mare. Nelle giornate limpide si può ammirare sullo sfondo la corona delle Alpi.
Lungo l’Appennino Reggiano, tra i corsi dell’Enza e del Secchia, numerose strutture fortificate si allineano secondo direttrici preordinate, che raggiungono, parallelamente, a diverse quote altimetriche, il confine della Tuscia (territorio assai vasto che comprendeva tutta l’Etruria storica, la Toscana, l’Umbria occidentale e il Lazio settentrionale).
Il castello di Canossa sorgeva in una posizione strategica, lungo la fascia dell’Appennino tra Parma e Bologna, dove confluivano le più importanti vie di comunicazione del nord Europa verso Roma, la via del Brennero, del Sempione, del San Gottardo, la Francigena e quella del San Bernardo. Non bisogna dimenticare che in epoca medievale il viaggio aveva assunto una connotazione particolare: migliaia di pellegrini decidevano di affrontare, per terra o per mare, percorsi lunghi, difficoltosi ed insidiosi per raggiungere i luoghi della fede, in quanto i cosiddetti “cammini del cielo” costituivano il massimo fine esistenziale dell’individuo. Canossa era senza dubbio un punto di collegamento fondamentale nell’antico sistema viario.
Nel caso di alcuni frammenti di mattoni manubriati e di tegoloni, oggi esposti nel museo locale, si è concluso che trattasi di materiali di recupero provenienti da qualche zona pedecollinare e riutilizzati per la costruzione del castello o in occasione di qualche rifacimento dello stesso. Ma la scoperta da parte di Gaetano Chierici di un pavimento in gittata di cocciopesto (di dimensioni ridotte) ricoperto da una pavimentazione medievale, ha suggerito la presenza nel sito di un insediamento romano.
Il modo migliore per conoscere la località e il territorio che la circonda è sicuramente quello di calarsi nel medioevo ripercorrendo la ricca rete sentieri che collega i principali luoghi naturalistici e storici dell’area, come il Sentiero Matilde. Uno dei più importanti percorsi escursionistici a tappe di lunga percorrenza dell’Appennino Tosco-emiliano, il sentiero si snoda dal paese di Ciano d’Enza, nel comune di Canossa, fino a San Pellegrino in Alpe in Garfagnana attraverso castelli, case a torre, antiche pievi e borghi in pietra arenaria. Il periodo consigliato per la visita del territorio va dalla primavera all’autunno.
Poco distante sorge il castello di Rossena, un gioiello di architettura unico in Europa. Visitarlo è un’esperienza straordinaria e ancora di più lo è soggiornarvi. Ne parleremo in un’altra puntata di Emilia Romagna On The Road!