Emilia Romagna On The Road: escursione autunnale alle Sorgenti del Tevere
Terzo appuntamento con la rubrica “Emilia Romagna On The Road”
Metà Novembre solitamente non è la stagione ideale per una escursione di questo genere ma ne aprofittiamo per proporvela visto la situazione meteo in atto: sull’Appennino continua il caldo fuori stagione con valori massimi tipicamente primaverili ed a tratti estivi, quindi perchè non fare una bella gita in Montagna in questo Weekend?
L’itinerario che vi proponiamo è affascinante: andiamo alla sorgente del fiume che attraversa la città più famosa in Italia e anche al mondo, Roma: il Tevere!
Il Tevere nasce dal Monte Fumaiolo, alto 1407 metri s.l.m. ed è facilmente raggiungibile da Cesena direzione Roma in E45, uscita Bagno di Romagna poi direzione Acquapartita, Alfero. Arrivati al Monte Fumaiolo si può parcheggiare l’auto e sulla destra davanti al Rifugio che sorge davanti a voi parte un sentiero con indicazioni chiare. La passeggiata è in discesa ed in pochi minuti si raggiunge la famosa sorgente.
La passeggiata è bella, in questo periodo vi accoglierà un lenzuolo rosso/marrone di foglie che con un pò di Sole assumerà colori fantastici. Da qui nasce il Tevere, fiume sacro di Roma. Da qui poi passa per la Toscana, Umbria e poi nella Capitale.
La fonte, denominata “Vena”, è alla sorgente una fontana segnalata da una colonna in marmo sovrastata da una statua che raffigura un’aquila. Seguendo il sentiero in discesa si giunge all’albergo Fumaiolo e poi in circa 30 minuti si giunge al paese delle Balze, il paese più alto dell’Appennino Romagnolo (1096 metri).
Questa zona è chiamata “Dolomiti di Romagna” per le sue formazioni geologiche singolari che variano dagli strati di formazioni calanchive di argille tipiche dell’Appennino romagnolo alle rupi granitiche e verticali che caratterizzano questo angolo di Romagna. Da qui parte un nuovo sentiero ricco di Ontani, Frassini e Faggi che porta all’Eremo di Sant’Alberico immerso in una ricca vegetazione e circondato da un muro in sasso. Fondato prima dell’anno mille da San Romualdo accanto ad una fonte ancora oggi ritenuta taumaturgica, è stato ed è meta di pellegrinaggio, ed è l’unico romitorio ancora in efficienza. Nel giardino si trovano la tomba di San Quintino, un altare e panche in pietra.