lo smog visto dal monte cimone

lo smog visto dal monte cimone

Emergenza smog: ci risiamo

di Luca Lombroso

Ci risiamo, se ne è parlato a lungo in dicembre, ma malgrado le promesse di piani e azioni l’emergenza smog si ripresenta, ancor più intensa della precedente. Oggi in particolare quasi tutte le città dell’Emilia Romagna presentano valori e concentrazioni di PM 10 addirittura oltre i 100 ug/m3 /u lo uso per simbolo di micro, microgrammi, perché nella tastiera non ho le lettere greche), con Modena la città più “inquinata” con addirittura 134 microgrammi/metro cubo di polveri fini e addirittura, quel che è peggio, 82 ug/m3 delle ancor più pericolose PM 2.5. L’istituto superiore di Sanità ci ricorda, per esempio, che riducendo da 70 a 20 ug/m3 le PM10 si ridurrebbe del 15% l’eccesso di mortalità

Perché valori così alti? probabilmente un mix di cause, giornate fino a pochi giorni fa più fredde e quindi maggior uso del riscaldamento domestico, un traffico che mi da la sensazione di essere ridiventato, dopo la crisi 2008/09 che aveva visto un drastico crollo dei consumi petroliferi frenetico, e non ultima naturalmente la situazione meteo, con l’anticiclone associato a un blando ma determinante effetto di compressione (scalo foehn), unito a complessi fenomeni di trasporto locale. In poche parole, a Modena potremmo, ipotesi, ricevere le polveri da impianti energetici di Mantova, oppure del traffico di Milano, oppure ancora, sempre a titolo di puro esempio ipotetico, addirittura delle centrali a carbone della Liguria. L’aria insomma non ha confini e la soluzione deve essere concertata su larghi territori.

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Mi verrebbero da dire delle male parole, sulla scarsa lungimiranza e programmazione politica, personalmente da oltre 20 anni vedo e sento parlare del problema senza che si prendano le vere ed efficaci soluzioni che ben conosciamo, in particolare due:

  • drastico ridimensionamento del traffico automobilistico e pesante, urbano, extraurbano ed autostradale
  • massiccia campagna di investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, soprattutto di quelli esistenti.

Perché altrimenti serve a poco puntare il dito sui problemi, pur esistenti, dell’aumento dell’uso delle biomasse (legna), dei diesel, degli inceneritori  e altri che, pur ripeto problemi reali, diventano capri espiatori, il nemico da combattere pe non agire a largo spettro come servirebbe.

E nell’attesa, che fare?

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premesso che all’emergenza NON bisognerebbe, appunto, che fare ora? Anzitutto, NON ha senso attendere 7 giorni di superamento e poi prendere provvedimenti di finte domeniche ecologiche alla domenica successiva, giornata in cui peraltro il traffico si riduce da se (ma in cui, a modena domenica prossima, si svolge la fiera di San Geminiano, che attira molti visitatori). bisognerebbe, alle prime avvisaglie di alta pressione forte e duratura con inversioni termiche, prendere provvedimenti preventivi molto forti: blocco totale (ripeto totale, mezzi emergenza e pochissimi autorizzati esclusi) del traffico veicolare nelle città, limite di velocità a 90 km/h nelle autostrade e 70 km/h strade extraurbane, severe norme e controlli sulle temperature interne degli edifici con divieto di tenere le porte aperte nei negozi e i funghi riscaldatori nei bar, spegnimento per alcuni giorni dell’inceneritore.

Ma la vera causa dello smog, così come dei cambiamenti climatici, è un’altra: un modello di sviluppo insostenibile basato sui combustibili fossili. La soluzione del problema inquinamento deve essere sistemica con quelle per i cambiamenti climatici, perché una soluzione apparentemente buona per lo smog, come l’uso del metano, non risolve il problema clima e viceversa alcune apparentemente efficaci per il clima e la riduzione gas serra come l’uso delle biomasse, può aggravare il problema smog urbano.

E ora, cosa ci aspetta? giornate molto inquinate almeno fino ai primi di febbraio, se il foehn non entra in pieno, le concentrazioni potrebbero ulteriormente aumentare, se il foehn entra, potremmo vedere temperature di inizio febbraio più degne di inizio aprile se non di maggio.