La domanda, che richiama i famosi detti proverbiali relativi alla Candelora (2 febbraio), mai come quest’anno è mal posta. Difficile infatti uscire dall’inverno quando non ci si è neppure entrati (salvo la settimana dal 15 al 22 gennaio ed anche in punta di piedi peraltro) e, così come adottato per i giorni della merla, siamo costretti a contestualizzare gli antichi proverbi al momento climatico attuale:

“Arriva la Candelora, e di un po’ di inverno sarebbe ora”; oppure: “Siamo già alla Candelora ma di inverno poco ancora”.

Sta di fatto che prosegue questa sottospecie di inverno 2015-2016 fatto di temperature particolarmente elevate, specie sui rilievi, e di scarsissime precipitazioni, unico aspetto che lo differenzia dalle due precedenti stagioni, anch’esse molto miti ma con precipitazioni consistenti (anche troppo talora).

Qualche novità, lato precipitazioni, si intravede in merito all’evoluzione dei prossimi giorni ma, come cita un altro proverbio, “se son rose fioriranno”, quindi il segnale su una eventuale ripresa delle piogge/nevicate dovrà essere confermato. Ma intanto segnaliamo la quota dello zero termico a ben 4000 m al primo febbraio, che, per inciso, sarebbe piuttosto alta anche in luglio, tanto da farci sobbalzare con un:

“Per la Candelora zero termico in malora”

Global_Warming_Candle_Earth_600X600

Online il bollettino Appennino.