Soprattutto nella stagione estiva sentiamo parlare di “indice di calore” di temperature “afose” oppure “ torride”. Cerchiamo di capire questi concetti.
In questi ultimi anni durante le varie emissioni dei telegiornali televisivi a scala nazionale i servizi relativi alle condizioni del tempo sono indubbiamente aumentati. Segno inequivocabile di una maggiore attenzione di media verso la meteorologia dovuto evidentemente ad un aumentato interesse della gente verso questa affascinate scienza. Purtroppo però la qualità di questi servizi non sempre appare eccelsa e soprattutto alcuni concetti talvolta non vengono espressi con sufficiente chiarezza.
Poniamo ad innanzitutto la nostra attenzione sul concetto di indice di calore. L’indice di calore altro non è che il valore di temperatura che il nostro corpo realmente percepisce indipendentemente dal valore reale della colonnina di mercurio ed è determinato dalla combinazione tra temperatura reale e tasso di umidità presente nell’aria. Tanto più elevata è la presenza di umidità nell’aria, maggiore sarà l’indice di calore.
I telegiornali talvolta ci mostrano le due colonne con temperatura reale ed indice di calore, ma capita anche di sentire titoli sbrigativi indicanti “38 gradi a Milano” oppure “41 gradi a Firenze”. Dette così, il pensiero comune corre immediatamente alla temperatura, invece con ogni probabilità questi titoli sensazionalistici fanno riferimento l’indice di calore.
Attenzione: non è detto che queste temperature realmente non si verifichino: sta nella possibilità che durante l’estate possa anche succedere, ma si tratta di casi poco frequenti, mentre ahinoi, sono molto più frequenti sotto l’aspetto della temperatura percepita. Quindi il nostro consiglio è sempre prestare attenzione su quanto ci viene propinato da questi servizi giornalistici. Altro sarebbe se tutto questo venisse comunicato durante un bollettino meteorologico in quanto chi lo diffonde, ben ha presente di cosa si sta parlando.
Qui sotto riportiamo una tabella molto utile per quanto detto: si tratta dell’indice UMIDEX che calcola per l’appunto la temperatura percepita. Nella colonna blu a sinistra la temperatura da termometro, nella riga in alto il valore dell’umidità: facendo coincidere i due valori si va a leggere quello della temperatura percepita. Inoltre tutti questi valori sono evidenziati con diversi colori a evidenziare i diversi tipi di disagio.
Ma a proposito di disagio esiste un’altra tabella altrettanto importante: si tratta della tabella degli indici di disagio di THOM. Funziona allo stesso modo dell’indice Umidex ma NON CALCOLA TEMPERATURE APPARENTI bensì un indice che poi nella legenda sotto alla tabella corrisponde ad un determinato disagio che può subire la popolazione sulla base della condizione meteorologica analizzata.
Poniamo ora l’accento sulla differenza tra clima afoso e clima torrido. Spesso le due cose vengono confuse, in realtà si tratta di due aspetti completamente opposti. Anche in questo caso è la presenza elevata o meno di umidità nell’aria a determinare l’uno o l’altro tipo di condizione. Il clima afoso è quello determinato da una elevata presenza di umidità. Basta avere temperature attorno a 30-31 gradi, ma con parecchia umidità che si realizza la tanto temuta afa.
Il clima torrido invece è caratterizzato da elevate temperature (ad esempio 35-36 gradi) ma da bassa presenza di umidità. Queste condizioni sono paradossalmente più sopportabili rispetto al clima afoso. Purtroppo nella nostra regione statisticamente questo tipo di condizioni si verificano non così frequentemente come quelle che determinano il clima afoso.
Marco Luca Muratori