Da Modena alla Costa Rica per studiare gli effetti dei cambiamenti climatici!

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ASMER Emilia Romagna in Costa Rica. Si, il nostro Presidente, Luca Lombroso, sarà impegnato in un’importante iniziativa nelle prossime settimane che porterà la nostra Associazione ad essere rappresentata in questa spedizione in Sud America.

Una spedizione scientifica di ricercatori voluta da Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia che porterà Luca presso la stazione di ricerca «Italia-Costa Rica», situata nelle foreste della Riserva Karen Mogensen, nella Penisola di Nicoya, dove si sta svolgendo uno studio relativo alla fauna tropicale, volto ad indagare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità.

Il prof. Dario Sonetti, già docente Unimore e coordinatore della spedizione, i dottori Matteo Dal Zotto, Maurizio Carnevali e Giuseppe Romeo, titolari di borsa di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della Vita, e Luca Lombroso, uno dei primi tecnici meteorologi certificati in Italia, del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF, partiranno mercoledì 9 novembre alla volta del Paese centroamericano.

La spedizione è organizzata in collaborazione con l’Associazione Foreste Per Sempre-GEV Modena, nell’ambito del progetto CLIMBIO (Climate & Biodiversity), finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e promosso dal Dipartimento di Scienze della Vita in collaborazione con l’Osservatorio Geofisico del DIEF di Unimore, l’Associazione Foreste per Sempre e l’Asociación Ecológica Paquera, Lepanto y Cóbano (ASEPALECO).

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“Questo progetto – afferma il prof. Dario Sonetti, coordinatore della spedizione – è il coronamento di una lunga attività dell’Ateneo svolta in Costa Rica con la partecipazione negli anni scorsi di studenti di Biologia e Scienze Naturali che insieme ai loro docenti si sono recati nel Paese centroamericano, grazie ad un accordo ufficiale con il prestigioso Istituto Nazionale di Biodiversità (InBio), per svolgere attività di ricerca e preparare le proprie tesi di laurea e dottorato. Il risultato più importante di questi trascorsi, che ci proietta già nel futuro, è stata la realizzazione di una stazione Biologica Meteoclimatica con i fondi raccolti da Foreste per Sempre, la quale ha avuto anche il patrocinio di Unimore ed è già entrata in funzione con un richiamo internazionale. Permetterà, come in questo caso, a studenti e ricercatori di poter svolgere ricerche sul campo avendo una fondamentale base d’appoggio e di lavoro”.

Sotto stretta osservazione l’avifauna, importante indicatrice dei cambiamenti climatici globali. Durante la spedizione si ricercheranno alcune specie che possono fungere da bioindicatrici nell’ambito di un più vasto piano di monitoraggio che porterà alla completa mappatura della biodiversità dell’area protetta.

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Luca Lombroso fa presente che  “uno degli obiettivi dell’Accordo di Parigi stipulato lo scorso anno a COP 21, che all’art.7.7 raccomanda di rafforzare le conoscenze scientifiche sul clima, compresa la ricerca, l’osservazione sistematica del sistema climatico e i sistemi di allarme rapido, in modalità capaci di informare i servizi climatici e supportare le decisioni. Nella fattispecie, l’obiettivo di contenere l’innalzamento delle temperature entro i 2°C rispetto all’era preindustriale è motivato, fra le altre cose, dal limitare il più possibile la perdita della biodiversità, e a tal proposito è fondamentale l’osservazione meteoclimatica e biologica”.

Ecco le dichiarazioni della prof. ssa Aurora Pederzoli di Unimore: “Le ricadute e i benefici del progetto sono molteplici, locali e globali, in ambito di ricerca oltre che di cooperazione internazionale. Il progetto include una parte divulgativa, già intrapresa in scuole della Costa Rica e, ora, in Italia. Per le scuole di ogni ordine e grado è nato un percorso didattico, mentre per un pubblico più vasto è in fase di realizzazione una mostra all’interno del Museo di Zoologia e Anatomia Comparata (Via Università 4, Modena) di Unimore. Il fine è quello di scoprire la biodiversità tropicale, la sua importanza e gli effetti dei cambiamenti climatici su di essa, temi quanto mai di attualità dal momento che proprio in questi giorni sta entrando in vigore l’Accordo di Parigi, approvato alla COP 21 nel dicembre scorso, che inizierà ad essere applicato in base ai risultati della COP 22 di Marrakesh (Marocco) che si svolge proprio in questi giorni”.

I dati meteorologici del luogo verranno raccolti grazie al montaggio di una stazione meteorologica e una webcam che invieranno i dati alla rete meteo dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore. Durante la spedizione sono inoltre previsti contatti e incontri con l’Istituto di Meteorologia Nazionale del Costa Rica, interessato a collaborare per i rilevamenti meteoclimatici nella Riserva.