COME COMPORTARSI IN CASO DI ALLUVIONE

Ricorre oggi l’anniversario dell’alluvione di Modena. giornate fredde, ma soleggiate, un po’ di “straordinaria normalità”, visti i tempi non guarda. Al momento, stando ai 6/7 giorni previsionali da #labuonameteo,  non sono assolutamente previste situazioni simili a quella del 18-20 gennaio 2014, e non sono nemmeno previste, in Emilia Romagna, nevicate.

Qual momento migliore perciò per ripassare e memorizzare cosa fare (e soprattutto cosa non fare) in caso di alluvione?

Avete in casa un “kit di sopravvivenza alle catastrofi”? prendete con voi, in viaggio, 2-3 cose banali, come me, tipo avere sempre una piccola torcia tascabile, un po’ d’acqua, qualche snack, e non viaggiare, anche per brevi viaggi in treno in giornata, vestiti da spiaggia in pieno inverno?

dire questo non è fare catastrofismo, ma prevenzionismo. prendo spesso del “catastrofista” a dire queste cose, eppure nessuno da del catastrofista all’hostess, o alla compagnia aerea, per istruirci cosa fare in caso di emergenza.

Perché se è vero che spesso ci sono fattori esterni che causano calamità o ritardano i soccorsi, è altrettanto vero che prima di tutto dobbiamo contare su di noi, tanto più in questa epoca in cui la “nuova normalità” non sono le belle giornate normalmente fredde come queste, ma gli eventi estremi.

ripropongo perciò, da un post Facebook del 19 gennaio 2014, a sua volta tratto dal depliant di Nimbus, queste linee guida tratte dai depliant che vedete linciati sotto. invito anche a consultare io non rischio.

riprenderemo, e approfondiremo, anche cosa fare in caso di neve, temporali, tornado, vento forte, mareggiate, terremoti, black out ecc e perché no anche tsunami, eruzioni vulcani e … invasione di cavallette. perché oggi si viaggia molto, e possiamo trovarci sotto emergenza anche in vacanza o in viaggio di studio o di lavoro. E anche, perché no, per gli appassionati di meteorologia e i giornalisti: mai mettersi in pericolo per scattar una foto o girare un video! vedasi quanto successo proprio durante l’alluvione a un giornalista RAI.

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L’istinto ci porta spesso a comportamenti pericolosi per se e per gli altri, soccorritori in primis: comprensibile l’ansia per la propria auto, ma in situazioni come in questa foto dell’alluvione di Modena 2014, si è più al sicuro al primo piano piuttosto che cercare di prendere l’auto per porta in salvo. molto meglio attendere i soccorsi!

Le grandi piene fluviali sono lente a propagarsi, il livello delle acque aumenta gradualmente (ore o giorni) e in genere lascia il tempo di prepararsi a salvaguardare i beni esposti ad allagamenti e mettersi in salvo, chiudere vie di comunicazione e ponti, con un’informazione da parte degli enti preposti sufficientemente anticipata e precisa.
Nel caso delle piene-lampo (flash floods) è invece fondamentale la conoscenza di elementari norme di autoprotezione, perché le onde di piena su torrenti montani in forte pendenza, le frane e le colate detritiche, sono fenomeni rapidissimi e non permetto- no di attendere avvisi esterni. La protezione civile interviene in questi casi solo a soccorrere le vittime e ripristinare le condizioni di normalità, e l’unica protezione efficace è quella che si mette in atto da soli.
1) Dopo un primo avviso di attenzione bisogna informarsi costantemente sull’evoluzione meteorologica, e non fidarsi solo delle voci, ma ricorrere alle fonti ufficiali dei servizi meteo. Rispettate sempre le disposizioni degli enti locali e di protezio- ne civile preposti alla gestione dell’emergenza.
2) Ogni Comune deve disporre di un piano di protezione civile e dovrebbe informare i cittadini sull’ubicazione dei rifugi, dei centri di raccolta e delle zone a rischio. Pretendete di conoscere queste cose quando si è tranquilli nelle giornate di sole, non quando si è in emergenza. La sicurezza si prepara giorno per giorno, non bisogna né sottovalutarla né burlarsene, verrà tutta utile nei minuti più importanti della vostra vita!
3) Non bisogna farsi prendere dal panico: primo obiettivo è salvare la vita e non farsi male.
4) Mai combattere con l’acqua e i detriti, sono più forti loro. Un’automobile galleggia in poco più di 30 cm d’acqua,
nonostante pesi oltre una tonnellata: l’acqua può spazzarvi via come fuscelli se tentate di opporvi!
5) Non entrate mai nell’acqua in movimento con un’automobile anche se vi sembra di conoscere la strada, meno che mai in un sottopassaggio allagato: negli ultimi 6 anni ci sono state in Italia 10 vittime che potevano essere facilmente evitate, l’inciden- te peggiore a Prato nell’ottobre 2010, 3 donne cinesi annegate. Il sottopassaggio è una trappola, sta a voi evitare di entrarci.
6) Anche a piedi non si entra mai in acqua in movimento se è superiore a 20 centimetri, perché la corrente vi può facilmen- te travolgere. Inoltre ci possono essere voragini o tombini aperti nascosti dall’acqua fangosa, nei quali potreste essere inghiottiti.
7) Non rimanete in locali bassi, garage, seminterrati, ma trasferitevi ai piani alti, eventualmente chiedendo ospitalità ai vicini. Se la casa è a rischio frana, trasferitevi in luogo sicuro.
8) Preparate uno zainetto di sopravvivenza in luogo facile da raggiungere, pronti a prenderlo con voi in caso di eva- cuazione: bottiglie d’acqua potabile, cibo conservabile, cambio biancheria e oggetti per igiene personale, fotocopia docu- menti, torcia a pile o lampada frontale (controllate che le batterie siano cariche), carta e penna, radio e telefonino con carica batteria, medicine e pronto soccorso, stivali di gomma.
9) Poi pensate alla casa: spostate documenti, libri, oggetti di valore e mobili da cantine e piani terra ai piani alti, par- cheggiate le auto lontane da corsi d’acqua.
10) Ma soprattutto, rimanete vigili e attenti: molti incidenti capitano perché nelle giornate a rischio facciamo di tutto per continuare a vivere come nei giorni normali, invece bisogna concentrarsi, ascoltare i rumori sospetti, osservare cosa accade nei fiumi, prepararsi materialmente e psicologicamente a salvarsi con le proprie forze senza aspettare aiuti improbabili: per definizione, un’emergenza è qualcosa nella quale nulla funziona e nessuno potrebbe aiutarvi.
Consigli per autoproteggersi in caso di alluvione (siti italiani e internazionali): http://www.protezionecivile.gov.it/…/view_cosafare_idrogeol…http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_pub.wp… http://www.environment-agency.gov.uk/homeand…/…/default.aspxhttp://www.meteosvizzera.admin.ch/web/it/pericoli.htmlhttp://www.ready.gov/america/getakit/index.html
http://www.fema.gov/hazard/flood/fl_during.shtm
http://www.getprepared.gc.ca/prod/tp/tp200803-fra.aspxhttp://www.securitepublique.gouv.qc.ca/…/en-cas-inondation.…
Inoltre, informazioni in tempo reale su:
www.nimbus.it – Società Meteorologica Italiana onlus / Rivista Nimbus www.facebook.com/smi.nimbus – Pagina facebook della Società Meteorologica Italiana
Società Meteorologica Italiana Onlus Castello Borello – 10053 Bussoleno (TO) Tel. 0122 64 17 26, Email: info@nimbus.it

http://www.nimbus.it/…/Downl…/autoprotezione%20alluvioni.pdf

 

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“briefing di sicurezza”: importantissimo in aereo, va sempre seguito con attenzione e letto con attenzione il depliant che trovate nel sedile. senza bisogno di fare gli scongiuri, può salvare la vita, sapere dove è l’uscita d’emergenza più vicina o il salvagente! dobbiamo abituarci a fare altrettanto a casa, in viaggio, in albergo, a scuola e in ufficio!

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Depliant della campagna “io non rischio”: cliccare per leggere ed approfondire