Regola del 30 – 30“: poco nota in italia, ma raccomandata dai decaloghi e dalle norme di autoproduzione dei fulmini del NWS NOAA, il servizio meteorologico degli Stati Unite. Questa regola, semplice e giustamente pernottar per la sicurezza durante escursioni non solo in montagna ma anche al mare e nelle aree aperte, parchi compresi, dice “se vedi un fulmine e passano meno di 30 secondi dall’udire il tuono, vai al riparo. Resta al riparo per almeno 30 minuti dall’ultimo fulmine e tuono”.

A dimostrazione di quanto coi temporali non si scherza, anche nelle aree apparentemente più innocue come un parco ricreativo e sportivo, guardate queste foto, che ho scattato ai Laghi Curiel di Campogalliano, nei pressi dell’imbocco di un semplice tratto ciclabile a fianco del lago da canoa canottaggio, con piccola spiaggia (non balneabile) e nei pressi di laghi da pesca e aree attrezzate per varie attività.

Un albero, facente parte di un piccolo gruppo di 3-4 alberi  presenta la corteccia letteralmente aperta, in alcuni tratti come esplosa, tanto che pezzi di corteccia si trovano perfino sulla vicina strada. una ferita verticale, che parte dalla chioma più alta, segna tutto l’albero fino alle radici. non ci sono, apparentemente, tracce di bruciatura, ma il fenomeno è recente perché il tronco è umido e la corteccia ancora integra. come esploso, a causa delle elevatissime temperature all’interno del fulmine o di un suo ramo secondario. Da notare che il fulmine ha colpito, non a caso, nel gruppo di 3-4 alberi più alti, ma non esattamente nella chioma più alta in assoluto. Questo dimostra che se è vera la regola “mai ripararsi sotto un albero”, non si è comunque mai al sicuro o almeno a “rischio zero” quando ci si trova all’aperto.

Se, malauguratamente, in quel momento ci si trovava nei pressi sarebbe stato, per il malcapitato, estremamente pericolo. Ecco perché raccomandiamo a una lettura e a mai sottovalutare le norme di protezione dai fulmini e temporali, per esempio qui, che poi approfondiremo. Dunque, se vi capita di trovarci con l’arrivo di un temporale all’aperto, andate al più presto al riparo, se possibile in un edificio, in un bar o anche in auto. Oppure allontanatevi più in fretta possibile o meglio ancora osservate il cielo ed evitate di farvi cogliere di sorpresa dal temporale.

Peraltro, update, riceviamo questa testimonianza da Cristina Brini ”  ero presente Forte botto lampo di luce e la corteccia è caduta ai miei piedi che fumava…. Pauraaaaa

Altrettanto, mai sottovalutare le previsioni: ieri mattina girava, in rete mentre sorseggiavo un caffè al “milli-bar”, il bar preferito dai meteorologi, ironia e battute: “prevedevano pioggia e c’è il sole”. Anche qui ci ritorneremo.

Nella  mappa sottostante, vediamo perfino quale è il fulmine che qui è caduto, indicativamente, sembra, attorno alle 15:15-15:20 UTC, ovvero le 17:15-17:20 ora legale estiva di sabato 9 aprile 2016. Nel dettaglio, si è trattato di una linea temporalesca multicellulare di origine appenninica che si è propagata verso la bassa pianura in seno a correnti in quota che nel pomeriggio si sono orientate da sud per il passaggio di un vortice depressionario diretto dalla Corsica all’Italia centrale. La convergenza nei bassi strati tra deboli flussi settentrionali presenti nella bassa emiliana e gli outflow provenienti da sud dalle celle temporalesche appenniniche, hanno favorito l’innesco di nuove celle in pianura, che si sono mostrate alquanto attive tra reggiano e bolognese, interessando anche il modenese. L’attività elettrica indicata nella mappa di archivio del 9 aprile è riferita al portale http://www.lightningmaps.org/ con dati provenienti dal sistema di rilevamento “Blitzortung” e classificano l’evento come “fulmine negativo”.

Articolo a cura di Luca Lombroso e Pierluigi Randi, foto (c) Luca Lombroso (riproduzione autorizzata con citazione della fonte).

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attività elettrica dalla mappa di archivio del 9 aprile   riferita al portale http://www.lightningmaps.org/ con dati provenienti dal sistema di rilevamento “Blitzortung”

attività elettrica dalla mappa di archivio del 9 aprile riferita al portale http://www.lightningmaps.org/ con dati provenienti dal sistema di rilevamento “Blitzortung”