caldo assurdo (e pioggia) nell’Artico
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come spesso accade, vediamo il dito e non la luna. Ovvero, si sprecano commenti e articoli sull’arrivo del “freddo” e sfugge non solo la grave anomalia che ancora oggi viviamo, ma il riscaldamento assurdo che stanno subendo, in questi giorni, le zone artiche. notare che sto parlando del riscaldamento superficiale, non del fenomeno dello “stratwarming”, fenomeno complesso su cui ammetto la mia ignoranza e non mi addentro, ma di cui in giro si legge di tutto e di più, spesso, è il caso di dirlo, parole letteralmente disperse al vento.
Dunque, stiamo ai fatti: al Polo Nord nei prossimi giorni sono attese anomalie termine, ovviamente positive, di ben 20°C! una cosa incredibile, fatte le debite proporzioni è come se avessimo 25°C in Valpadana in pieno inverno, o 50°C in estate!
Perché succede questo? spiegazioni difficili, ma una ipotesi, più che fondata, la da Sam Carana sul Blog Arctic News:
Credit: Sam Carana, http://arctic-news.blogspot.it/2015/12/2015-warmest-year-on-record.html

Credit: Sam Carana, http://arctic-news.blogspot.it/2015/12/2015-warmest-year-on-record.html

il Riscaldamento nell’artico sta accelerando a causa dei feedback (dei ghiacci marini, ndr). Uno di questi feedback è il modo in cui sta cambiando le correnti a getto. Cambiamenti nelle correnti a getto stanno diventando sempre più importanti per l’artico, che si sta riscaldando più rapidamente di quanto il resto del mondo.
siccome la differenza di temperatura tra l’artico e l’equatore diminuisce (in quanto, appunto, l’artico si scalda molto di più dell’equatore, cala conseguentemente  la velocità con cui il jet stream circumnaviga il globo e pertanto la corrente a getto diventano più “mossa” o meglio più ondulata.
Nel frattempo, la maggior parte del calore provocato dal riscaldamento globale si accumula negli oceani, e l’oceano Atlantico si sta riscaldando in fretta. Allo stesso tempo, l’acqua di fusione dei ghiacci (della Groenlandia in particolare) si sta accumulando alla superficie del Nord Atlantico, abbassando la temperatura superficiale del mare alle latitudini del medio-alto Atlantico. Con queste grandi differenze tra le alte temperature sopra il Nord America e le temperature più basse nell’atlantico settentrionale, la velocità del jet stream tra quei posti possono, per opposto,  aumentare in modo drammatico.
Il risultato è che enormi quantità di aria calda, vengono spinti ad alta latitudine nell’artico.
Questa immagine mostra il jet stream il 27 dicembre del 2015, quando la velocità fino a 263 km / h o 424 km / h sono state raggiunte la posizione segnata dal cerchio verde. Da notare anche il jet stream che attraversano l’artico nella parte superiore dell’immagine, mentre attraversano l’equatore nella parte inferiore dell’immagine.
2015 l’anno più caldo della storia

Warming in the Arctic is accelerating due to feedbacks. One of these feedbacks is the way the jet streams are changing….

Posted by Sam Carana on Lunedì 28 dicembre 2015

 

Le conseguenze locali (ovvero alle latitudini artiche)  per esempio alle Isole Svalbard è prevista nei prossimi giorni pioggia con +5°C, nella dispersa isola artica di Spitsbergen addirittura temperature massime fino a +8°C, sempre con pioggia /o rovesci di grandine/graupel), e nemmeno nelle temperature minime le temperature scenderanno sotto lo zero!
Previsioni sull'isola di Spitsbergen (fonte WeatherPro per iMac)

Previsioni sull’isola di Spitsbergen (fonte WeatherPro per iMac)

Conseguenze globali molto complesse, ebbe ci siano alcune evidenze che il cambiamento del Jet Stream può portare maggiore probabilità di irruzioni fredde, questo avverrebbe comunque nell’ambito di un pianeta più caldo e con un clima più estremo, non pensiamo dunque che questo sia un fattore di autoregolazione e ci aiuti a stare entro i famigerati 2°C di massimo globalwearming, obiettivo della COP 21 di Parigi. siamo noi che dobbiamo autoregolarci, riducendo a zero entro il 2070 l’uso dei combustibili fossili, almeno se vogliamo che la civiltà globale interconnessa (e forse la stessa specie umana ) sopravviva.
Riguardo poi il tempo  alle nostre latitudini, non illudiamoci: l’ondata di gelo conseguente questa grande anomalia, almeno per i prossimi 6/8 giorni, non colpirà affatto l’Italia bensì l’est Europa. Sul dopo, nulla si può dire o prevedere.
Insomma il presunto “freddo” dei prossimi giorni non sarà altro che uno stentato rientro delle temperature attorno ai valori medi stagionali (vedasi, sotto, la previsioni delle temperature su Bologna); riguardo gli effetti e le previsioni dettagliate seguite i nostri  articoli e i bollettini.
Elaborazione delle temperature previste a Bologna nei prossimi 7 giorni

Elaborazione delle temperature previste a Bologna nei prossimi 7 giorni