schermata-2018-06-01-alle-21-31-56
E’ a disposizione degli appassionati di meteorologia, e più in genere della cittadinanza di chi per motivi scientifici, tecnici o professionali ha interessi o curiosità per l’andamento meteoclimatico regionale un importante documento elaborato da ARPAE Servizio Idrometeoclima, il nuovo Rapporto idrometeoclima dell’Emilia-Romagna – dati 2017
Un documento ricco e corposo di dati e informazioni, elaborato da Alessandro Allodi, Gabriele Antolini, Miria Celano, Michele Di Lorenzo, Vittorio Marletto, Sandro Nanni, Valentina Pavan, William Pratizzoli, Roberta Renati, Rodica Tomozeiu, Andrea Valentini.
Nel rapporto viene evidenziato o potremmo dire confermato, con il rigore dei dati delle stazioni professionali ARPAE, che il 2017 è stato un anno di siccità prolungata, tanto da risultare quello con il minor numero di giorni piovosi dal 1961, e molto più caldo della norma.
Il 2017 in Emilia-Romagna viene raccontato, dal punto di vista idrologico e meteo-climatico, nel “Rapporto idrometeoclima 2017” realizzato per la prima volta dall’Osservatorio clima regionale di Arpae Emilia-Romagna.
La nuova pubblicazione “fotografa” l’annata appena trascorsa ripercorrendo gli eventi idrometeorologici significativi, la situazione idrologica e le anomalie rispetto al clima di riferimento (1961-1990).
Il fenomeno più rilevante nell’anno, in regione, è stata la siccità prolungata iniziata ad ottobre 2016 e terminata solo a novembre 2017. In seguito alla siccità, i fiumi e corsi d’acqua dell’Emilia-Romagna hanno sofferto notevoli carenze idriche: le portate medie mensili del fiume Po sono risultate sempre al di sotto delle medie di lungo periodo (1921-1970) e inferiori di circa il 40% rispetto alla media recente (2001-2016). Anche per gli altri fiumi regionali, la siccità idrologica ha determinato portate quasi nulle tra giugno e ottobre 2017 e inferiori al minimo deflusso vitale (DMV) per circa un terzo dell’anno (il DMV rappresenta la quantità minima di acqua che garantisce la salvaguardia delle caratteristiche fisiche e chimico-fisiche dei corsi d’acqua e dei fiumi e il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali). Sempre nel 2017, collegato alla carenza idrica, si è registrato il numero annuale di giorni piovosi più basso dal 1961.
Il 2017 è stato, come ce ne siamo ben accordi nella torrida estate, con la canicola dei primi giorni di agosto in cui molte stazioni della nostra rete meteo amatoriale ASMER così come quella professionale di ARPAE, un anno decisamente   più caldo del normale, solo il  mese di settembre ha avuto  temperature più fresche della media: le temperatura massima annuale è risultata la più alta dal 1961, di circa 2,8 °C sopra il riferimento climatico 1961-1990; le temperature medie e le minime hanno prodotto anomalie positive meno intense, rispettivamente di 1,7 e 1,1 °C.
Nell’anno numerosi sono stati anche gli eventi estremi, tra i quali si ricordano le intense gelate tardive, verificatesi nel mese di aprile in vaste aree di pianura e nelle valli collinari, con estesi danni per l’agricoltura; i temporali con venti fortissimi, grandine e allagamenti durante l’estate; il caldo record nella prima settimana di agosto, con temperature massime elevatissime, anche superiori a 40 °C e un massimo assoluto di 42,5 °C a Brisighella, sulle colline faentine; una nevicata sui rilievi in novembre, che si è estesa anche su Bologna e dintorni; l’alluvione in dicembre, causata dal torrente Enza, nella frazione di Lentigione di Brescello (Re), dopo piogge da record sui crinali appenninici centro occidentali (precipitazioni cumulate di 300-500 mm in 36 ore).

“La conoscenza è il presupposto su cui fondare la strategia di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici”, afferma Paola Gazzolo, assessore regionale all’ambiente. “L’istituzione di un Osservatorio regionale, affidato ad Arpae, va appunto in questa direzione. Solo attraverso un’attenta analisi e valutazione dei processi in corso è possibile individuare le azioni più efficaci ed efficienti da mettere in campo”.
“Il cambiamento climatico in atto è visibile anche a livello regionale, con la sua pronunciata variabilità e frequenza di eventi estremi – ha dichiarato Giuseppe Bortone, direttore generale di Arpae Emilia-Romagna – questa è l’immagine che deriva dalla lettura del rapporto 2017. Abbiamo bisogno di conoscenza, di rigorosità scientifica e Arpae desidera dare il suo contributo di valore attraverso azioni concrete dell’Osservatorio clima: questo rapporto rappresenta il primo prodotto di una serie di altri servizi climatici che potranno essere utili alla nostra Comunità regionale per pianificare e gestire al meglio le necessarie strategie di adattamento al clima che cambia”.
Il rapporto si apre con la sintesi dell’anno (il 2017 in pillole, disponibile a questo indirizzo url: https://bit.ly/2kDPu22 ) ed è organizzato in cinque sezioni tematiche dedicate a: analisi mensili, eventi rilevanti (comprese le nevicate in Appennino), situazione idrologica, anomalie rispetto al clima e dati marini (17 le mareggiate nel 2017  in Emilia-Romagna). Ogni capitolo contiene il rimando ad altri materiali informativi on-line (bollettini, rapporti settimanali, mensili, dati, ecc.) consultabili per ulteriori approfondimenti. A completare il quadro informativo, la sezione finale ‘Appendici’ con schede tecniche di approfondimento sui diversi temi del rapporto (glossario, dati e bollettini idrometeoclima, dati marini, siccità 2017 e allerte emesse nell’anno).
Il 2017 in pillole è disponibile a questo indirizzo: https://bit.ly/2kDPu22
Il rapporto completo è disponibile a questo indirizzo: https://bit.ly/2J6y2xS