Analisi e foto del forte temporale con Grandine di grosse dimensioni di Domenica 29 maggio nel forlivese

andrea pollarini
Nel pomeriggio di domenica 29 maggio forti temporali si sono abbattuti in alcune zone della Romagna, segnatamente nella fascia di territorio compresa tra i rilievi del forlivese, l’area pianeggiante della provincia di Forlì-Cesena ed infine sulla pianura meridionale del comprensorio di Ravenna per terminare lungo la costa cervese.

giovanna mantellini
Ai suddetti temporali si sono associati forti rovesci di pioggia, ma anche grandinate che localmente sono risultate intense e con chicchi di alcuni cm di diametro, in particolare sui comprensori del forlivese e del cesenate, mentre non sono mancate raffiche di vento localmente prossime a 70-80 km/h. Il suddetto passaggio ha quindi provocato rilevanti danni alle coltivazioni ed in qualche caso anche alla infrastrutture.

angelo mazzotti bellaria

Angelo Mazzotti da Bellaria

Il passaggio temporalesco più intenso, nel tardo pomeriggio, si è sviluppato in seno al passaggio di un asse di saccatura nel campo del geopotenziale in quota proveniente da SW, e che seguiva un primo passaggio frontale occorso tra la tarda mattinata e le prime ore del pomeriggio, sebbene con fenomeni di modesta entità.

Questo primo fronte ha segnato l’orientamento dei venti che, dapprima orientali di debole intensità, si sono disposti, dopo il passaggio frontale, da SE lungo la costa ed immediato entroterra, per finire a SW sul settore appenninico.

Nel frattempo l’approssimarsi da SW dell’asse di saccatura in quota ha innescato, complice il lifting orografico, celle temporalesche sul crinale appenninico tosco-romagnolo in lento movimento verso nord-est. Le correnti di aria relativamente fredda ed in seguito più secca originatesi in seno a questi primi temporali appenninici si sono poi riversate verso valle come un flusso sud-occidentale di basso livello, in parte forzato anche dalle condizioni sinottiche in essere.

Ciò ha determinato l’avanzata verso le zone pedecollinari e pianeggianti di una linea secca (dry-line) associata alle correnti di outflow dei sistemi appenninici.

Nei bassi strati le correnti appenniniche da SW con andate a confluire con un flusso umido ed instabile sud-orientale in ingresso dal mare Adriatico, con confluenza più attiva proprio tra forlivese, cesenate e pianura ravennate meridionale, laddove sono temporaneamente aumentati i valori di CAPE, Lifted index e SWEAT.

Alle quote superiori un ulteriore fattore che ha favorito la convezione profonda è riscontrabile in un ingresso di aria secca tra i piani isobarici di 700 e 500 hPa corrispondente all’avvento dell’asse di saccatura, peraltro ben inquadrato dai modelli fisico-matematici.

L’arrivo di aria secca alle quote superiori con curvatura ciclonica rappresenta una evenienza alquanto frequente in caso di temporali associati a grandine, come puntualmente verificatosi.

ca5Nel contempo anche il rinforzo dei venti in quota da SW ha favorito una struttura assai inclinata delle celle convettive, ed anche in questo caso la condizione è idonea al verificarsi di grandine con una certa frequenza, dal momento che le correnti ascensionali e discendenti originate dai sistemi non si ostacolano e consentono agli updraft (correnti ascensionali) di agire indisturbati per un tempo maggiore.

È così che nella zona di confluenza di basso livello più attiva (avanzata della dry-line sugli outflow appenninici) corrispondente alle condizioni in quota sopra descritte si è innescata una linea temporalesca (QLCS) in evoluzione verso ENE con propagazione sottovento, e con al proprio interno alcune celle più attive, in particolare sul tratto meridionale, le quali hanno poi causato i vistosi fenomeni osservati prima di allontanarsi sul mare.

Va detto che in sede di previsione ci si attendeva una maggiore consistenza del flusso occidentale con le aree di confluenza di basso livello che erano ipotizzabili più a nord ed a ovest rispetto a quanto poi occorso, ma trattandosi di fenomeni alla mesoscala la loro collocazione risulta sempre di difficile interpretazione, specie in aree orograficamente complesse come quelle della nostra regione.

Testo ed immagini modelli Pierluigi Randi

Ecco altre immagini del temporale: la Grandine caduta

Ecco qualche foto dei danni alle coltivazioni:

Altre immagini: