mjpd05Il 2 agosto 1980 fu una giornata calda anche meteorologicamente. Si veniva da un mese di luglio fresco e instabile nella prima metà del mese,  caldo nel classico periodo di fine mese con temperatura media di 22.9°C.

Ai primi di agosto era presente un anticiclone subtropicale, quasi le mappe farebbero pensare all’anticiclone africano, ma il 2 agosto la temperatura massima registrata dall’aeroporto G.Marconi non andò oltre i 34°C, la minima di 20°C, vento debole, una classica giornata estiva insomma caratterizzata purtroppo dal tragico attentato alla stazione proprio mentre, anche allora, si partiva per le vacanze o per raggiunge i parenti e famigliari da parte degli emigranti da una regione all’altra dell’Italia.
Personalmente, ricordo le edizioni straordinarie dei telegiornali, i racconti, giorni dopo, di amici e parenti che, in viaggio, si trovavano a passare nei giorni seguenti dalla stazione di Bologna devastata.
Sembra incredibile, ma in un periodo in cui attentati e omicidi di vario stampo e natura, terroristica e mafiosa, caratterizzava il nostro paese, la vita continuava. Noi giovani ci pensavamo, nei luoghi di lavoro e a scuola si scioperava e molti scendevano in piazza, ma si andava comunque in discoteca, al mare, in montagna e in viaggio.
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Anche le giornate successive furono stabili, facilitando così le operazioni di soccorso; la temperatura non andò oltre i 35° C dei giorni 5 e 6 agosto, che furono anche le giornate più calde dell’anno;  qualche temporale e la diminuzione di temperatura a 30°C arrivò il giorno 9, con 5.1 mm di precipitazioni, poi il tempo stabile con caldo moderato riprese e durò fino a ferragosto, interrotto da altre piogge e temporali il giorno 16 quando si ebbe una maggiore rinfrescata. riprese poi nuovamente vigore l’alta pressione con altre giornate calde, e il mese chiuse con una temperatura media di 24.5°C.
Questi i dati meteo di allora, gli archivi meteo hanno un enorme valore non solo climatico e scientifico (è chiaro come le estati odierne sono molto più calde, ma anche estreme come fenomeni), ma anche storico e culturale.
38 anni dopo, restano ancora molte, troppe ombre sui quei fatti e quei periodi, il ricordo e la memoria non devono mai sparire.