Presentazione dello schema di certificazione della professione del meteorologo

E’ stato presentato venerdì scorso, 4 marzo 2016, a Bologna presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’università, in una affollata aula magna, lo

Schema di certificazione della professione del meteorologo
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C’era molta attesa per questo traguardo, da tanti auspicato e atteso, così a Bologna l’aula magna era decisamente affollata di giovani laureati e troppo spesso disoccupati, previsori, ricercatori, docenti universitari e professionisti.

Presentati dalla prof.ssa Di Sabatino, sono intervenuti il prof. Rizzi, il dr. Georgiadis del CNR dr.ssa Altieri di Dekra, questi  i tratti salienti emersi della certificazione presentata:

  • la certificazione di un professionista, o dipendente di servizi meteo, università o altri enti non è obbligatoria, ma VOLONTARIA.
  • la certificazione presentata viene rilasciata da un soggetto privato, DEKRA, nell’ambito della legge 4/2013 sulle libere professioni, sviluppata in un tavolo di lavoro dove da associazione di categoria era presente l’Associazione Geofisica Italiana (Teodoro Georgiadis) e per il mondo accademico il CINFAI (prof. Dino Zardi), presenti anche il Servizio Meteorologico dell’AM e, come osservatore, un membro della mail list “previsori del tempo”. Come si nota, non era presente, nemmeno come osservatore, una rappresentanza di chi svolge attività libero professionale o free lance.
  • Non sarà l’unica possibilità di certificarsi: ci saranno altre forme di certificazione o riconoscimento della professione del meteorologo di, per esempio la Regione Emilia Romagna ha istituito la figura professionale “Tecnico in meteo climatologia operativa“, ma ancora non sono stati attivati corsi in merito, è stato detto, perché nessun ente li ha richiesti. Inoltre anche l’Università di Bologna certificherà le competenze degli ex laureati in meteorologia.

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I documenti, regolamento, codice deontologico e moduli dello schema Dekra sono disponibili qui :

http://www.dekra.it/it/schema-di-certificazione-del-meteorologo-e-del-tecnico-meteorologo

 

12794566_474293169428174_1725257078408915507_nAbbiamo letto il regolamento, molto dettagliato e in linea, soprattutto per la formazione, con la direttiva WMO n.1083.

Riassumendo, vi si sono due figure, Meteorologo e tecnico meteorologo.

Quello che ci lascia perplessi è che come  pre requisito indispensabile per l’ammissione all’esame, se abbiamo ben capito, è necessario un anno di esperienza svolta in Enti di servizio meteo centro funzionale della protezione civile o servizio meteo AM, o altri enti pubblici e privati, ma con un sistema di qualità. Questo sostanzialmente taglia fuori chi, nel mondo amatoriale, privato e professionale, ma anche dei giovani disoccupati non ha mai lavorato presso istituzioni pubbliche. Ovviamente, essendo una certificazione volontaria, nessuno impedirà a certi siti di continuare la loro politica fatta sul clamore e le #meteobufale, magari con sede legale in qualche paradiso fiscale.

 

Se si supera l’esame la certificazione vale 3 anni, il rinnovo avviene previa iscrizione all’AGI nonchè dimostrando 10 ore di formazione/aggiornamento all’anno.

Naturalmente, essendo rilasciata da un soggetto privato la certificazione ha un costo, indicativamente di circa 380 euro all’anno per il rilascio e sui 150 euro all’anno, oltre ai costi di formazione, per il mantenimento.

Speriamo dunque che questo sia un primo piccolo ma determinante passo verso la diffusione, tanto necessaria, de #labuonameteo come antidoto alle opposte #meteobufale.

Noi per primi sostieniamo l’importanza di forme di riconoscimento della professionalità e, se ci sarà data la possibilità, saremo ben felici di farci certificare la nostra competenza ed esperienza, raccolta in anni di appassionato e professionale lavoro.

 Qui trovate la registrazione dell’evento: http://server11.infn.it/video/multimedia/la-certificazione-del-meteorologo-2016/La-certificazione-del-meteorologo.html

SE&O, ogni commento, integrazione o precisazione da parte dei relatori o dei partecipanti, è gradito!

 

Articolo a cura di

Luca Lombroso, Pierluigi Randi

Previsori Emilia Romagna Meteo

Liberi professionisti legge 4/2013