Limite nevicate: focus e precisazioni #labuonameteo

C’è apprensione, giustamente, per l’evoluzione del limite delle nevicate nelle prossime ore. Due i motivi principali.

il primo turistico e sportivo invernale, a seguito anche della stagione in cui gli effetti dei cambiamenti climatici si sono presentati in modo brutale. Perché di questo si tratta, il motivo della stagione negativa per il turismo e sport invernale nel nostro Appennino, e in parte anche nelle Alpi, non è in una stagione bizzarra, nella sfortuna o nel “non ci arrendiamo”, ma appunto negli impatti dei cambiamenti climatici sul turismo invernale. Dunque grande attesa per le prossime ore, dopo la neve della scorsa settimana e quindi quella della scorsa notte.

Il secondo motivo di apprensione è naturalmente nel rischio idraulico e idrogeologico, due modi tecnocratici e in burocratese per indicar il rischio di piene nei fiumi nonché di frane e altri dissesti. Paradossalmente, la neve caduta ieri  non è da questo punto di vista una buona notizia in vista dello scirocco. Scirocco e mareggiate che, ovviamente  e battuta, non interesseranno il turismo invernale in Appennino ma altrettanto, con la relativa erosione, sono un aspetto serio per le coste e le spiagge attrezzate.

Cominciamo dunque con una precisazione da #labuonameteo: nessuna previsione sbagliata in Adriatico e nessuna, almeno per ora (ma è il caso di dirlo ci sarebbe da sperarlo) sovrastima dei fenomeni. La fase acuta della perturbazione quanto a piogge, vento e mareggiate infatti è attesa e confermata fra il tardo pomeriggio di oggi, domenica, e la notte verso lunedì mattina. Basti guardare cosa si attende a Venezia, dove appunto è verso l’una della prossima notte che è prevista un’acqua alta di circa 140 cm, “marea eccezionale”.

Ma torniamo a noi. anzitutto, primo chiarimento, cosa si intende per “limite delle nevicate”? c’è sempre la corsa all’avvistamento del fiocco, c’è chi considera la quota neve dove in qualche modo, magari con la lente d’ingrandimento o lo splash di gocce cremose (roba da intenditori meteoappassionati) si intravedono gli “spatter”, mania di chi soffre di lampionismo.

Scherzi a parte, chiaro, in un bollettino ufficiale o nei nostri articoli e previsioni formale e fornite come attività non a scopo di lucro, occorre dare un’indicazione basata su definizioni su cui ci si intenda. si può infatti intendere “limite delle nevicate” come la quota in cui compare la pioggia mista a neve, la quota in cui compare precipitazione solo nevosa, oppure ancora la quota a partire dalla quale la neve si deposita al suolo imbiancando in modo uniforme. Il tutto poi è complicato dall’evoluzione delle precipitazioni e della loro intensità, oltre che dall’eventuale afflusso di aria fredda o di aria calda, quindi è normale che le previsioni indichino una “forbice” di quote e che non sia sempre possibile, tranne nel caso di nevicate diffuse anche in pianura, che corrispondano perfettamente le quote previste con quanto succede magari in una singola valle.

Ecco comunque, da questo articolo, una definizione che può essere presa come riferimento: “il limite delle nevicate è la quota (anch’essa espressa in metri) al di sopra della quale più del 90% della precipitazione cade sottoforma di neve. Solitamente si colloca 200-300 m al di sotto della quota dello zero termico per precipitazioni deboli, fino ad arrivare anche a 600-700 m al di sotto dello zero termico per precipitazioni molto intense.  

Detto questo, e su cui ci sarebbe di che lavorarci con un articolo di approfondimento, a che quota nevicherà nelle prossime ore?

zeroemiliaIl grafico dello zero termico, elaborato da un nostro modello e inserito nel bollettino Appenino, è comunque una uscita automatica, e a poco servono ora le mappe, quel che serve è conoscenza scientifica del fenomeno, conoscenza dell’orografia e peculiarità del territorio, esperienza e non ultimo capacità comunicative. Lasciamo dunque da parte le mappe proviamo dunque, sperimentale, a valutare l’evoluzione con l’arrivo, previsto ormai a breve, della seconda fase di precipitazioni intense.

Escludiamo dal commento la Romagna dove l’aria calda e la minor quota del crinale renderà praticamente tutte piovose le precipitazioni, e dettagliamo come segue per quanto riguarda l’Appennino Emiliano, dal Piacentino al Bolognese.

  • Pomeriggio, fino alle 18: prosegue una fase di relativa pausa, con precipitazioni irregolari, ma già in fase di graduale estensione. ancora fiocchi fino a 1500 m circa, almeno riferendosi alla definizione di cui sopra.
  • verso sera, dalle 18 alle 21 circa, precipitazioni sempre più diffuse, moderate tendendo a forti. Entra scirocco impetuoso e inizia la mareggiata sulla costa. il limite delle nevicate si porta a 1600-1800 m, sotto tali quote la neve caduta nelle corse ore fonde, ma in parte potrebbe, in alcune zone, nevica molto bagnato, con neve che però forma solo poltiglia e ne porta via al di sotto.
  • dalle 21 e verso la notte: è la fase più critica, precipitazioni intense e diffuse, moderate in pianura ma con la pioggia che vola orizzontale per il forte vento di scirocco, mareggiata sulla costa con rischio allagamenti costieri. Precipitazioni da forti a molto forti in Appennino, soprattutto verso il crinale. E la neve? sofferenza. Tendenzialmente la quota nevicate si porta a 1700-1900 m, ma ancora soggetta alle oscillazioni che si diceva, per cui la speranza di vedere le webcam a 1500 m con fiocconi non è esclusa, ma difficile valutar il bilancio di quanta neve si deposita e quanta se ne va. Probabile comunque una fase, speriamo breve, con neve solo sulle cime più alte. Verso le vette di Cimome, Corno alle Scale, Cuna, Monte gomito e altre montagne più alte comunque cadrà tanta neve ventata. Ma non mancherà molta acqua da pioggia e da fusione della neve che ruscellerà a valle.

Detto questo, ora qualcuno potrebbe chiedere: si va beh ma che importa di tutto questo? Ci sarà o no la neve sulle piste, e quanta, domani, per far una bella sciatta?

siamo sicuri sia questo l’importante? lascio #labuonameteo e passo la parola a una mia illustre collega, mi verrebbe da rispondere proprio così, perché qui la nave affonda ma l’orchestra sta proprio suonando come sul Titanic.