Era il 30 giugno 1998, mi trovavo all’Università di Bristol per un corso di radarmeteorologia quando da Modena arriverò un SMS (erano i primi tempi che si usavano) dall’ex collega e amico Paolo Frontero e da altri amici, a Reggio Emilia e quindi a Modena era transitato un violento temporale a supercella, a Reggio Emilia le cronache parleranno poi di grandine di grosse dimensioni con ingenti danni all’agricoltura, ma anche a molte auto. nei dintorni di Modena il dato più impressionante fu il vento, che alla stazione meteo di Marzaglia dell’Osservatorio Geofisico toccò addirittura i 119 km/h. Credo di non aver praticamente mai visto un dato simile da anemometri di pianura!
consultai via internet il RADAR Arpa Emilia Romagna, e ne parlammo un po’ con i docenti e con alcuni colleghi e ricercatori stranieri che frequentavano il corso, rimasero impressionati! ricordo anche ci fu discussione, con altri ricercatori e meteorologi, se era una supercella (come, in base ai dati, ritenevamo) o un comunque intenso e violento MCC Mesoscale Convective Complex
Da quell’articolo uscirono vari articoli scientifici e di approfondimento presentati a convegni internazionali nell’ambito del grande progetto internazionale MAP Mesoscale Alpine Programme. Proprio a quel progetto si devono in parte i grandi progressi e miglioramenti dei modelli di previsione, che tuttavia, come abbiamo visto sabato, non sono ancora perfetti, e forse mai lo saranno. Qualcuno (cit) ha detto “tutti i modelli sono sbagliati, ma alcuni modelli, se ben usati, sono utili”.
Riporto qui un “pannello” delle immagini Meteosat allora ricevute direttamente dal satellite su PC 80386 con 1 MByte di RAM e hard disk di, credo, 50 Megabyte. L’immagine è tratta (pag.317) dal volume “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche” in cui potete trovare altre informazioni su questo e altri temporali storici.