Il temporale che ha investito la città di Reggio Emilia lunedì 7 luglio, rappresenta un evento con tempi di ritorno piuttosto lunghi e che possiamo quindi considerare eccezionale.
Nell’immagine a fianco la nebbia ristagna dopo il temporale sui prati imbiancati dalla grandine a sud di Reggio Emilia
In quota era presente una profonda e vasta saccatura tra l’Islanda e la Francia capace di convogliare aria fredda sul Mediterraneo, con correnti umide da Sud Ovest sul Nord Italia.
Il soleggiamento presente nella mattinata, consente alle temperature di superare i 30 °C sulla pianura reggiana, l’ideale perchè si inneschino “temporali di calore”.
Così nel primo pomeriggio si sviluppa rapidamente una cellula temporalesca sulla pedemontana reggiana che si intensifica spostandosi verso Nord e raggiunge il massimo di sviluppo sulla città, con grandine localmente molto abbondante, fenomeni elettrici e forti raffiche di vento.
Articolo di Marco Pifferetti