Polar Bear at Cape Churchill (Wapusk National Park, Manitoba, Canada) ph Ansgar Walk CC

Polar Bear at Cape Churchill (Wapusk National Park, Manitoba, Canada) ph Ansgar Walk CC

Giugno bizzarro, instabile, temporalesco e certo fresco rispetto allo scorso anno ma non certo freddo, abbiamo visto di peggio, in questa stagione è perfino nevicato, in alcuni anni anche recenti, vedi 2013, non solo sulle Alpi ma anche nel nostro Appennino.

Che succede? Non certo una pausa del global warming, che appunto è globale e purtroppo fin troppo presente, non a caso si chiama global e non è uniforme né nello spazio (geografico) né nell’andamento interannuale. Fra le conseguenze del caldo globale, ovvio, si ritirano in fretta i ghiacci artici marini, al loro minimo storico.   Ne abbiamo già parlato qui ma riprendiamo l’argomento per introdurre le previsioni per l’Appennino.

Cosa comporta tutto questo?

Difficile dirlo, ma una delle ipotesi è il rallentamento e la maggiore ondulazione non tanto della corrente del golfo quanto della corrente a getto, che non a caso in queste ore e giorni è particolamente ondulata. Fra USA-Canada, Atlantico, Europa ed Asia si alternano in modo impressionante anticicloni e saccature a pronunciato sviluppo meridiano, con onde calde e fredde.

Vero che giugno, come premesso, ha visto anche di peggio, in particolare, ma non solo, negli anni 1980-90. Difficile dimostrare che sia proprio questo il meccanismo, ma è proprio ciò che ci si aspetta dalla “amplificazione artica”, insomma il ritiro dei ghiacci artici non è affatto un problema di orsi polari!

Ora però volete le previsioni, della situazione e delle conseguenze ne parliamo dunque a fondo nel consueto

Bollettino meteorologico per l’Appennino