Emilia Romagna: i più forti terremoti dal 1400 ad oggi

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Dopo l’ultima serie dei devastanti sismi che hanno colpito l’Appennino centrale, tra Lazio, Marche ed Umbria il ricordo del sisma che abbiamo vissuto noi solamente 6 anni fa è tornato subito vivissimo e doloroso. Non siamo qui ora per spaventare ma solo per analizzare la storia sismica della nostra regione. Infatti non siamo ancora oggi in grado di prevedere terremoti ma possiamo analizzare i sismi del passato per evidenziare le aree maggiormente a rischio. Ricordiamo che è meglio SAPERE ed essere CONSAPEVOLI del possibile pericolo che IGNORARE queste cose. In occasione del sisma del ferrarese e modenese in molti sono caduti dalle nuvole, si chiedevano come fosse possibile in quella zona, eppure in passato ci furono sismi in quelle aree. Prima di criticare, quindi, pensate bene se volete ignorare queste cose o magari sapere per essere consapevoli, prepararsi e magari informarsi su come è costruita la propria casa e magari prendere provvedimenti futuri per se stessi e la propria famiglia.

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Ecco i terremoti più significativi nella nostra regione dal 1400 ad oggi.

11.06.1438. PARMENSE, Magnitudo 5.6.
Epicentro in Val di Taro. Lievi crolli a Parma e Castelnovo, avvertito anche a Fidenza.

11.08.1483. ROMAGNA. Magnitudo 5.7.
Epicentro tra Cesena e Forlimpopoli. Gravi danni a Forlì, con diverse vittime. Crolli anche a Bertinoro e Cesena.

05.06.1501. APPENNINO MODENESE, Magnitudo 5.9.
Epicentro a sud-ovest di Maranello. Gravi danni a Modena dove crollano parzialmente chiese e mura: la torre del palazzo comunale, pericolante, viene parzialmente abbattuta (e da allora è nota come “torre mozza”). Tra le località più colpite: Castelvetro, Maranello, Sassuolo, Montegibbio. Scarso il numero delle vittime, meno di 50.

1504-1505 BOLOGNA
Il terremoto più famoso e devastante fu quello del 1504-1505, che fece tremare Bologna per giorni, anzi per mesi, fino al 19 maggio 1505. Le antiche cronache non sono concordi sulle date di inizio e di fine del fenomeno scismatico. Di certo fu di lunga durata. Un cronista scrisse che ebbe inizio il 24 dicembre 1504 e fu un “orribile terremoto che distrusse parte della terra e della città di Bologna… Si fecero processioni e orazioni e dopo quaranta giorni cessò il divino castigo. Altri riferiscono dei danni gravi al palazzo dei Bentivoglio e a varie chiese importanti e la popolazione era terrorizzata. Giovanni II Bentivoglio, allora Signore di Bologna, preoccupato per i danni e per placare la paura, commissionò a Francesco Francia un affresco nella Sala d’Ercole Farnese del palazzo comunale, raffigurante una Madonna che protegge Bologna dal terremoto.

16 e 17 novembre 1570 FERRARA, Magnitudo 5.5
Epicentro a 14 chilometri a Nord-NordEst di Ferrara, importante terremoto che ha provocato anche una deviazione del corso del fiume Po. Lo sciame sismico si protrasse sino al 1574 ed è stato ipotizzato come si siano verificate circa duemila scosse, concentrate per la maggior parte nei primi tre mesi dal sisma

10.09.1584. ROMAGNA, Magnitudo 5.9.
Scossa principale serale. Ampiamente avvertito in Romagna e Toscana. Epicentro nei pressi del paese di Baroncioni. Gravi danni nella valle di Bagno di Romagna (semidistrutto). Molti edifici lesionati a Santa Sofia, e San Piero. Diverse centinaia di morti, in particolare a Civitella.

18.03.1624. ARGENTA, Magnitudo 5.5.
Epicentro a nord di Argenta. Nonostante la magnitudo non elevatissima, effetti del sisma amplificati dal fenomeno della liquefazione (uno dei primi casi accertati in Italia) che portano al crollo di molti edifici. Associato uno tsunami “interno” (rarissimo caso nel nostro paese) con le acque della Valle Padusa (il cui residuo attuale sono le Valli di Comacchio) che rompono gli argini ed invadono campagna ed Argenta. Una cinquantina le vittime accertate.

22.03.1661. ROMAGNA, Magnitudo 5.8.
Epicentro a nord di Galeata. Maggiormente colpita Civitella. Gravi danni a Galeata, Bagno, Pianetto, Santa Sofia, Montano, S.Piero, Rocca San Casciano. Crolli e danni, sia pur minori, anche in pianura. Predappio, Fiumana, Dovadola, Bertinoro, Forlì, Castrocaro. Almeno 250 vittime.

14.04.1672. RIMINI, Magnitudo 5.6.
Epicentro in mare, poco a sud di Rimini dove si registrano gravi danni e circa 200 vittime. Segue un leggero tsunami.

11.04.1688. ROMAGNA, Magnitudo 5.8.
Epicentro nei pressi di Cotignola, semidistrutta. Gravi danni a Bagnacavallo e Russi. Crolli minori a Forlì, Cesena e Bertinoro.

19.10.1768. ROMAGNA, Magnitudo 5.8.
Epicentro sull’Appennino, nei pressi di Santa Fiora. Distrutta Santa Sofia (circa 150 metri). Lesioni anche a Forlì e Cesena.

Giugno 1779 BOLOGNA
Forte sisma in estate tra Giugno e luglio, molte scosse, danni a diversi edifici.

04.04.1781. ROMAGNA, Magnitudo 5.9.
Epicentro nei pressi di Basiago. Gravi danni a Brisighella e Faenza. Crolli a Forlì. Lesioni a Cesena e Forlimpopoli. Repliche proseguite fino a Natale.

25.12.1786. ROMAGNA, Magnitudo 5.7.
Epicentro nei pressi di Rimini. A Riccione gravemente lesionato il castello degli Agolanti. Crolli di case e chiese, danni anche a Forlì e Cesena, avvertito in tutta la Romagna. Numero di vittime scarso, inferiore a 50

22.10.1796. EMILIA, Magnitudo Magnitudo 5.6.
Epicentro a nord-ovest di Portonovo dove si registrano diversi crolli. Danni anche a Ferrara e Medicina. Lesioni a Bologna e Colognola. Avvertito pure a Padova, Verona e Vicenza.

9 dicembre 1818 PARMA, Magnitudo 5.3
La scossa danneggiò alcune case e le chiese di Langhirano, Lesignano dé Bagni, San Michele di Tiorre e Arola, dove ci furono anche 2 vittime. A Parma caddero molti comignoli. La scossa fu sentita fino ad Ancona e Milano.

11 settember 1831 REGGIO EMILIA, Magnitudo 5.5
Danni a Parma, Sorbolo, Reggio, Modena e Sassuolo

13 marzo 1832 PARMA, Magnitudo 5.5
Le località più interessate furono Parma, Reggio, Castelnuovo di Sotto

4 Luglio 1834 PARMA, Magnitudo 5.7
Danni a Parma e S. Vitale di Baganza

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Rimini, 1916

17.03.1875. ROMAGNA, Magnitudo 5.8.
Epicentro a nord di Rimini. Avvenuto poco prima della mezzanotte. Gravi danni a Cervia, Cesenatico e Rimini dove è danneggiato seriamente il Tempio Malatestiano e si registra un morto. Lesioni sulla costa da Pesaro a Ravenna. Segnalati fenomeni di liquefazione. Avvertito da Belluno a Roma. Segue leggero tsunami che invade le spiagge di Rimini, Cervia e Cesenatico mentre nel porto di Ancona si verificano oscillazioni sensibili

4 marzo 1898 VALLE DEL PARMA, Magnitudo 5.4
La scossa fu sentita in una vasta area del Nord Italia, senza vittime e leggeri danni. I danni maggiori si registrarono nella vallata del torrente Parma. Tra le località più colpite furono Barbiano, Langhirano e Vidiana, dove alcune case e la chiesa risultarono inagibili.

13 Gennaio 1909 FERRARA, Magnitudo 5.5
Epicentro nell’area compresa tra Bologna, Ferrara e Ravenna. Il terremoto fu avvertito in tutta l’Italia settentrionale, in gran parte di quella centrale, diversi i danni.

17.05.1916. ROMAGNA Magnitudo 5.8.
Prima scossa importante di una sequenza che durerà sei mesi (vedi sotto). Epicentro nei pressi di S.Lorenzo in strada. Crolli importanti a Rimini, Riccione e Cattolica. Mille edifici lesionati a Rimini. Danni anche a Santarcangelo e Savignano, lesioni in tutta la Romagna e nella valle del Metauro.

16.08.1916. ROMAGNA, Magnitudo 5.9.
Scossa appartenente alla stessa sequenza sismica della precedente. Il sisma accentua i danni provocati il 17 maggio. Epicentro nei pressi di Scacciano. Parecchi crolli a Riccione, ulteriori danni a Rimini, Pesaro, Cattolica, Fano, Saltara. Una decina i morti totali della sequenza che finirà a dicembre.

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S.Sofia 1918

10.11.1918 APPENNINO ROMAGNOLO, Magnitudo 5.8
Epicentro nei pressi di Santa Sofia, il paese più colpito. Danni anche a Galeata, Bagno, Civitella. Lesioni a Predappio e Verghereto. Avvertito in tutta la Romagna, in particolare a Bertinoro. Una ventina di vittime.

10-19 aprile 1929 BOLOGNA, Magnitudo 5.3
Un forte terremoto in provincia di Bologna, con scosse tra il 4° e il 5° grado della scala Mercalli ed epicentro nella val Samoggia, provoca numerosi danni agli edifici. Lo sciame sismico dura fino all’11 maggio. Molti sono coloro che, presi dal panico, preferiscono accamparsi nelle piazze cittadine, in baracche e tende o sulle carrozze ferroviarie e tramviarie. La Montagnola, ad esempio, diventa una sorta di camping ante litteram, dotato anche di “bungalow” a pagamento. Per esorcizzare la paura c’è chi manda cartoline illustrate con i saluti “da Villa Sussultoria”, mentre il maestro Bergonzoni dedica al terremoto una canzonetta: “La scossettina va / un pò tutte le sere / e tutta la città / deve cambiar quartiere”. Il 18 maggio, vigilia dell’inaugurazione della Fiera Campionaria, il Podestà ordina di concentrare i ricoveri di fortuna sull’area di suolo comunale oltre l’Arco Guidi, nei pressi della Certosa e su quella vicino all’ippodromo Zappoli, fuori porta S. Felice

30 Dicembre 1967 ALFONSINE, Magnitudo 5.3
Forte sisma tra Alfonsine e Longastrino. Molti danni a chiese, qualche crollo di cornicioni e crepe in monumenti.

15 luglio 1971 PARMA – REGGIO EMILIA, Magnitudo 5.6
Danni in un’area ristretta compresa tra le province di Parma e di Reggio Emilia. Le zone più danneggiate si localizzarono sulle due sponde del torrente Enza, e comprendendo i comuni di Casalbaroncolo, Casaltone, Noceto e Sorbolo

9.11.1983 PARMA, Magnitudo 5.1
Terremoto profondo di magnitudo 5.1 nel pomeriggio. Il teatro Regio dovette essere chiuso con il trasloco della stagione lirica, in condizioni d’emergenza, al teatro Ducale, ed una insolita prima di Nabucco diretta da Romano Gandolfi. Danni di media gravità in numerosi centri abitati tra i quali, in area epicentrale, Parma e Collecchio

15 ottobre 1996 CORREGGIO, Manitudo 5.4
Danni a edifici, chiese e infrastrutture pubbliche. Sgombero di alcune abitazioni pericolanti. 33 i comuni danneggiati. Due anziani morti per infarto

8 e 10 maggio 2000 FAENZA, Magnitudo 4.5
Serie di scosse di media intensità ma giornaliere che provocarono molta paura. Nessun danno

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14 Settembre 2003 BOLOGNA, Magnitudo 5.3
Terremoto a 30 km a sud, in Appennino, rispetto a Bologna. Danni limitati, scossa avvertita su tutta la regione

23 Dicembre 2008 APPENNINO PARMENSE, Magnitudo 5.1
Il danneggiamento più diffuso interessa alcune località minori del reggiano e parmense lungo le sponde del torrente Baganza, fra i comuni di Felino, Sala Baganza e Calestano. L’unico centro abitato di dimensioni consistenti con danni significativi, è quello di Langhirano

20.05. 2012 EMILIA, Magnitudo 6.0. Sisma notturno, alle 4.03. Ipocentro a circa 6 km di profondità. Epicentro nei pressi di Finale Emilia che subisce numerosi crolli e gravi lesioni. Ingenti danni anche a S. Felice sul Panaro (in particolare nel centro storico) ed a Mirandola. Crollati chiese e capannoni industriali. La zona più interessata tra le province di Modena e Ferrara. 7 morti. Avvertito in tutto il nord Italia.

29.05.2012 EMILIA, Magnitudo 5.8. Epicentro nei pressi di Medolla, geograficamente più ad ovest del precedente. Evento accaduto alle 9.00. Ancora discussa l’ipotesi se sia collegabile o no al sisma del 20.05 (altra faglia?). Ipocentro a circa 9 km di profondità. Nuovi danni nelle aree già colpite il 20.05 (Mirandola, S. Felice) ma soprattutto in altri centri: Medolla (crollo di capannoni industriali), Cavezzo (75% degli edifici lesionati), S. Prospero, Novi di Modena. Lesioni rilevanti anche a Carpi, Cento, Ferrara, Poggio Rusco, Mantova, Modena. 19 morti, in particolare tra i lavoratori di alcune aziende industriali. Circa 15mila i senzatetto causati dallo sciame sismico. Rilevati fenomeni di liquefazione del terreno oltre a fagliazione superficiale. Secondo la classificazione ufficiale, l’area interessata dalle scosse ricadeva in “zona sismica 3” soggetta a “scuotimenti modesti”

 

Come potete osservare nel passato molti sono stati i terremoti forti nella nostra regione, sempre compresi tra Magnitudo 5.5 e 6.0 ma in passato in grado di fare danni e morti.