Luca Lombroso da Parigi #cop21 10/12/2015

COP 21, la “conferenza sul clima”, non è un congresso scientifico bensì una seduta negoziale ONU. di fatto, l’accordo ancora in fase di discussione riconosce unanimamente, compreso i paesi produttori di petrolio, i cambiamenti climatici come causati dall’uomo.

Ma a fianco ci sono anche i side event, eventi collaterali spesso, giustamente di taglio “applicativo”, ovvero come decarbonizzare l’economia, cosa fanno le città, le azioni in agricoltura, trasporti, allevamenti, ecc, un po’ in tutto il mondo.

Oggi però ho seguito con interesse un evento di taglio scientifico, veramente interessante, riguardante la questione dei ghiacci artici marini, avendo anche l’onore di conoscere Jainey K.Bavishi,  consulente della Casa Bianca per le questioni ambientali e climatiche.

Il tema trattato è sicuramente interessante per i lettori di Emilia Romagna Meteo così oggi il mio report lo scrivo qui.

Nel side event organizzato allo spettacolare US center a COP21 si è parlato di cosa succede all’artico se sparisce l’artico. Presente Patrick Taylor del NASA Langley center e appunto Jainey K.Bavishi, , che ha più volte citato la visita di Obama in Alaska.
Notizie in buona parte, almeno a me, ben note ma Val la pena ribadirle. Anzitutto stracontfermato che in c’è nessun boom dei ghiacci artici, anzi!
L’artico si sta scaldando il doppio velocemente del resto del mondo, in alcune zone addirittura 3/4 volte, anche a causaBlack carbon che ricoprendo il ghiaccio ne fa aumentare la temperatura
Il feedback positivo del ghiaccio e un altro grave problema, perciò più si scioglie ghiaccio più aumentano le temperature perché neve e ghiaccio rifletteno oltre il 90% dell’energia solare incidente, quindi il ritiro della copertura glaciale causa un ulteriore aumento di temperatura
La fusione dei ghiacci Artici influenza poi la corrente a getto, che può portare allo spostamento del vortice polare alle medie latitudini, come, ndr, abbiamo visto in alcune occasioni anche in Europa, vedi il Nevone del 2012. Insomma ci sono in corso e ci saranno sempre più cambiamenti di circolazione generale dell’atmosfera a causa del riscaldamento globale.
Ai problemi meteo climatici si aggiungono i problemi delle popolazioni e comunità indigene, oltre che della biodiversità, della pesca e dell’acidificazione degli oceani
La buona notizia è che possiamo fare molto con le tecnologie Low Carbon basate sulle fonti rinnovabili
La responsabilità è nelle nostre mani !

Peraltro, sui ghiacci e la Criosfera si era svolto un altro side event, a cui non ho partecipato per altri impegni in questa enorme e interessante conferenza, ma ne trovate un dettagliato resocono da altri membri della folta e attiva delegazione giovanile italiana, dal titolo eloquente:

Il degrado dei ghiacciai: ultima chiamata per evitare rischi incalcolabili?

Al termine, ho fatto una doppia domanda, sulle evidenze del rilascio di metano dal permafrost e del rischio conseguente di un forte feedback positivo, nonché se hanno evidenze di impatto in Europa dei cambiamenti del jetstream. La risposta non è confortante: per entrambi infatti ci sono evidenze che questo sta già avvenendo.
Si è poi parlato dell’importanza di parlare di questi argomenti, di comunicarli bene e soprattutto parlarne e portarli nelle scuole. Insomma attendiamo fiduciosi la fine della cop 21 per un giudizio sull’accordo, ma la strada è chiara: dobbiamo abbandonare i combustibili fossili il più presto possibile!

Attendiamo dunque la fine di questa importante COP, è appena uscito, mentre scrivo, un novo testo, la discussione sarà ancora lunga, probabile un ampio sforamento dei tempi regolamentari con slittamento del termine a sabato o addirittura domenica. qualunque sia il risultato, Parigi resterà nella storia e sarà cruciale per le future generazioni.

Luca Lombroso

Osservatorio geofisico Dief UNIMORE

Obsèrver in delegazione FLA Fondazione Lombardia per l’ambiente

Ps: Le opinioni qui espresse sono, naturalmente, a titolo personale; scusate eventuali refusi dovuti alla tastiera tablet e alla stanchezza!